Emanuela Orlandi e tombe vuote: Tornielli, «la volontà della Santa Sede è di fare chiarezza»

«La mattina di giovedì 11 luglio era percepibile in tutti i presenti alle operazioni di apertura delle due tombe nel Campo Santo Teutonico la sorpresa per averle trovate vuote. Nessun resto umano, nessuna traccia di bare o urne». Lo sottolinea, in un editoriale pubblicato oggi su Vatican News, Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, ricordando che «la magistratura vaticana ha acconsentito a svolgere questa attività investigativa per venire incontro al desiderio della famiglia di Emanuela Orlandi, la quindicenne figlia di un messo pontificio misteriosamente scomparsa nel centro di Roma nel giugno 1983: una segnalazione anonima aveva infatti indicato una delle vecchie tombe di quel cimitero come possibile luogo di sepoltura per i resti della giovane». Sono state aperte due tombe, precisa Tornielli, «perché il promotore di Giustizia vaticano, Gian Piero Milano, ha preferito verificare che anche in quella contigua, e simile per la presenza di una figura angelica, non fossero presenti resti attribuibili alla ragazza scomparsa». Non solo: «La decisione di aprire entrambe le tombe, in presenza di un perito nominato dalla famiglia di Emanuela, operando secondo i più moderni e consolidati standard tecnici, ha rappresentato un segno di particolare attenzione e di vicinanza umana e cristiana agli Orlandi. Non certo – come è stato detto – un’ammissione da parte vaticana di un possibile coinvolgimento nell’occultamento di un cadavere».

agenzie

12 Luglio 2019 | 12:46
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