Ticino e Grigionitaliano

Educare al bello, al vero, al giusto nel mondo digitale. Incontro pubblico il 20 aprile

di Federico Anzini

L’Associazione genitori e amici delle scuole San Benedetto propone un ciclo di incontri, aperto a tutti, sul tema dell’educazione. Il primo si è tenuto il 9 febbraio e ha visto protagonista il prof. Franco Nembrini che ha affrontato il tema dell’affettività in relazione all’educazione. Il 23 marzo, il prof. Francesco Fadigati ha approfondito il compito della scuola e la relazione che si instaura tra la scuola e la famiglia. Guarda i video sotto.

Il terzo incontro si terrà giovedì 20 aprile, alle 21, presso l’aula magna della scuola media Parsifal (zona Resega) e si parlerà di tecnologie e media digitali con la prof.ssa Stefania Garassini, giornalista e docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e la dr.ssa Anne-Linda Camerini, docente e ricercatrice presso l’Università della Svizzera italiana (USI).

A moderare l’incontro ci sarà Luca Botturi, presidente della Fondazione San Benedetto e docente in Media in educazione alla SUPSI. A lui abbiamo chiesto quali saranno i contenuti della serata. «L’incontro vuole essere un momento di dialogo – ci dice Botturi – innanzitutto sul tipo di uso che i ragazzi fanno dei media digitali, perché spesso si ha solamente l’esperienza con i propri figli ma è interessante allargare la percezione per capire se quello che uno vive a casa è la norma o un fatto eccezionale oppure una situazione preoccupante. Andremo poi a esplorare il rapporto tra l’apprendimento e i media digitali, senza dimenticare il ruolo degli educatori – genitori e insegnanti – nel contesto delle scuole».

Se come adulti capita di sentirsi spaventati o disorientati di fronte alle tecnologie digitali, in realtà con i figli – o gli allievi – abbiamo in mano una serie di carte efficaci. È necessario però capire quali sono e come giocarle dentro un rapporto, a volte difficile, perché quando si parla di media digitali la distanza generazionale sembra incolmabile. «Fondamentale – prosegue Botturi – è tentare di avvicinarsi ai media digitali senza pregiudizi, perché un figlio davanti allo schermo può fare molte cose diverse e non tutte sono negative, non sempre ›perde tempo’. Quindi bisogna evitare di disinteressarsene o peggio darsi per vinti, dicendo ›siamo troppo vecchi’. Con le tecnologie digitali si può studiare efficacemente, rimanere in contatto con gli amici, approfondire temi e contenuti tutt’altro che banali. Ma è bene che gli adulti si pongano come modelli positivi».

Spesso il digitale è una specie di faglia dove tanti problemi legati alla crescita dei figli diventano un po’ esplosivi, perché il gap generazionale fa da catalizzatore ed espone una serie di questioni che non sono solo tecnologiche bensì piuttosto educative. «Penso che tra famiglie – afferma Botturi – ci si possa confrontare e darsi una mano per dare un messaggio educativo coerente come lo si fa per altri temi, come la serietà nello studio o il modo di trattare gli amici. Le due ospiti della serata – Linda Camerini e Stefania Garassini – sono due persone esperte che da anni lavorano nel settore dei media digitali e sono anche due mamme. Questo ci aiuterà ad entrare concretamente nell’argomento, cercando di dare anche consigli pratici»

Le scuole san Benedetto portano avanti un modello educativo con uno sguardo globale sulla persona, per cui il mondo digitale non poteva essere lasciato fuori dalla porta dell’aula. Per questo la scuola elementare Piccolo Principe ha introdotto un percorso d’informatica, con gli allievi dalla terza classe alla quinta, il cui obiettivo principale è quello di proporre delle incursioni guidate nel mondo della tecnologia mettendo in evidenza le cose belle che si possono fare, approfondendo come funzionano i dispositivi che si hanno tra le mani. «Questo tentativo – ci dice Botturi – è una rarità in Ticino perché attualmente i piani di studi cantonali non prevedono degli spazi dedicati all’informatica nelle scuole dell’obbligo. Stiamo cercando di colmare questa lacuna perché data la pervasività del digitale nella nostra quotidianità non si può semplicemente non porsi la questione su come educare al digitale. E i ragazzi sono entusiasti di parlare di questi temi perché sono aspetti che li toccano da vicino».

Le ospiti della serata

Anne-Linda Camerini è docente e ricercatrice presso la Facoltà di scienze biomediche all’Università della Svizzera italiana (USI). Prima delle sue attività presso l’USI, ha studiato Scienze della Comunicazione e dei Media all’Università Friedrich Schiller a Jena (Germania) e all’Università degli Studi di Urbino (Italia). L’ambito di ricerca si focalizza sul benessere nei giovani, con particolare interesse nel ruolo dei media digitali. Da anni conduce Mediaticino, uno dei progetti più interessanti di raccolta dati su come i giovani usano i media digitali in Ticino, e ha quindi una conoscenza molto puntuale della realtà locale ticinese.

Stefania Garassini è giornalista, docente universitaria e madre di tre figlie. Nel 1993 ha fondato il mensile Virtual, prima rivista italiana di cultura digitale. È autrice del Dizionario dei new media (Cortina), coautrice di Digital Kids (Cortina) e di I nuovi strumenti del comunicare (Bompiani). Scrive per il mensile Domus e il quotidiano Avvenire. È presidente della sezione milanese di Aiart, associazione nazionale che promuove l’uso consapevole dei media. Insegna Editoria multimediale e Digital journalism all’Università Cattolica di Milano. Tra i suoi volumi per i genitori ricordiamo Smartphone. 10 ragioni per non regalarlo alla prima comunione e il recentissimo Schermo delle mie brame. È promotrice del progetto Patti digitali.

Ciclo di incontri e video

| © unsplash.com
19 Aprile 2023 | 16:01
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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