La grotta di Lourdes. Foto di archivio.
Diocesi

Don Massimo Braguglia: «Vale ancora la pena proporre il pellegrinaggio a Lourdes»

Questa mattina i pellegrini e gli ammalati che hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano a Lourdes hanno fatto rientro in Ticino. Qui dei seguito le considerazioni generali su senso del pellegrinaggio di don Massimo Braguglia, direttore dell’ODP.

Inizio questo mi breve articolo con una domanda un po’ provocatoria: «ha ancora senso proporre ogni anno il pellegrinaggio diocesano a Lourdes? Il santo, o meglio, la Madonna, vale la candela?»
A questa domanda, personalmente, posso rispondere con un grande «si, ne vale la pena». Ne vale la pena perché, come ci ha detto il nostro Vescovo Valerio nella sua omelia del secondo giorno del nostro pellegrinaggio, «ognuno di noi ha vergogna a mostrare le proprie ferite, i propri limiti, le proprie debolezze «. Andare a Lourdes è fare l’esperienza della tenerezza di Dio, che attraverso Maria, vuole riversarsi su tutta l’umanità ferita e quindi anche sulle nostre ferite. E chi può affermare, senza correre il pericolo di essere smentito: «io non ne ho bisogno?» Recarsi in pellegrinaggio a Lourdes è fare l’esperienza della Chiesa universale. Una Chiesa che può apparire in affanno, in perdita di credibilità e di fedeli, ma che quest’anno a Lourdes, ha mostrato una vitalità inaspettata. Dopo anni di diminuzione di pellegrini, durante il nostro soggiorno, si è constatato con piacere un incremento di presenze, soprattutto di ragazzi, giovani e famiglie. Durante l’incontro con tutti i direttori dei pellegrinaggi presenti, questa constatazione è stata confermata. Il motivo di questa inversione di tendenza? Difficile da dire, forse la disillusione di trovare risposte e sollievo da una società che lascia sempre più persone ai margini e non mantiene le promesse di felicità che propaganda. Forse la scoperta di una Madre che attende e accoglie tutti senza chiedere nulla a nessuno se non la disponibilità di lasciarsi amare.
Mercoledì alla messa internazionale nella Basilica sotterranea di San Pio X, in occasione dei 175 anni dalla nascita e dei 140 dalla morte di Santa Bernadette, erano presenti le sue reliquie che sono state portate in processione fino alla Grotta, là dove tutto ebbe inizio. Vi assicuro che è stato un momento di altissima commozione. Il Vescovo di Lisieux, durante la sua omelia, ha ricordato ai presenti come Santa Bernadette si paragonasse a un sasso raccolto lungo la via senza alcun merito da parte sua. Il nulla della Vergine Maria e il nulla di Bernadette sono forse il vero segreto che attira a Lourdes pellegrini da tutto il mondo (in fortissima crescita quelli proveniente dall’Africa e soprattutto dall’Asia).
In un’epoca dove il rumore, le chiacchiere, il protagonismo sono a farla da padrone, si sta forse riscoprendo la necessità vitale di trovare luoghi e soprattutto persone capaci di accogliere e ascoltare in silenzio. Maria e Bernadette sono capaci di accogliere e ascoltare in silenzio perché non hanno mai messo le loro persone in primo piano, ma sempre e solo Dio e la sua volontà.
Sono state capaci di zittire il loro io per ascoltare unicamente Dio, il quale ha sempre molto di meglio da dirci di quanto possano dirci le nostre insulse chiacchiere.
Vale la pena andare ancora in pellegrinaggio a Lourdes? Ne vale la pena ancor di più oggi che ieri. Ma poi bisogna impegnarsi a ritornare alle proprie case avendo assunto in sé le caratteristiche della Vergine Maria e di Santa Bernadette.

La grotta di Lourdes. Foto di archivio.
24 Agosto 2019 | 20:02
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!