Ticino e Grigionitaliano

Domenica 17 dicembre. Commenti al Vangelo

Calendario romano: Gv 1,6-8.19-28

La gioia cristiana non si può contenere

di Dante Balbo*

La sera guardo le mie mani e sono vuote, Signore! Il mattino mi sveglio e sembra che nulla sia cambiato intorno a me: rumori di guerra, malattie di persone che conosco, ingiustizia sociale senza segni di cambiamento, cuori affannati a cercare un senso, ubriachi di cose, ma infelici! Poi arriva una domenica di Avvento come questa, che la Chiesa si ostina a chiamare domenica in Laetare, gridando al mondo che i cristiani sono quelli che non smettono mai di rallegrarsi nel Signore. Di che gioia si parla? Come trattenerla? Come testimoniarla? Lo dice il Vangelo, con Giovanni il Battista, che chiama alla conversione, cioè a girare la faccia verso qualcuno che non conosciamo, che sta in mezzo a noi, ma non fa rumore, non ha il controllo dei media, non stupisce con manifestazioni eclatanti, eppure è il senso stesso di una vita straripante oltre la morte. Le mie mani non sono meno vuote, né il senso di smarrimento cessa ad ogni sorgere del sole, ma come un bambino mi aggrappo a questa vita silenziosa e tenace che continua a scorrere dentro di me, per il dono di un altro che non smette mai di sussurrare al mio cuore che l’ultima parola non è la morte, l’ingiustizia, il sopruso, il buio, ma la vittoria di quello sconosciuto che mi ha aperto l’orizzonte di una vita piena. Non si tratta di un’emozione passeggera, né di un sentimento, ma di un’esperienza profonda, di una speranza esistenziale, che solo in un modo si può conoscere e coltivare. Gesù ce lo insegna con la sua vita: quante volte nel Vangelo si dice che pregava solo, si ritirava in preghiera, stava immerso nella relazione con il Padre. Quante volte ha detto di essere nel Padre e il Padre in Lui, in una relazione in cui quasi scompariva, ma nella serenità che non sarebbe stato annullato, anzi, glorificato dal Dio Altissimo! Quello che è vero per il Salvatore è nuova legge d’amore per noi. Per questo la gioia cristiana è un fiume insopprimibile, un mare incontenibile che trabocca dal nostro intimo e rinnova la faccia della terra.

*Il Respiro spirituale (Caritas Ticino) su TeleTicino domenica 17 alle ore 12.20 e online su YouTube

Calendario ambrosiano: Lc 1,26-38a

Il coraggioso «sì» di Maria, vittoria sui nostri dubbi

di don Giuseppe Grampa

All’Angelo che le rivela il disegno di Dio su di lei Maria replica con una domanda: «Come avverrà questo…?». È davvero singolare che questa sia la prima parola di Maria riferita dai vangeli, una parola che ci svela la fatica di una libertà che, interpellata da Dio, risponde non già con una immediata adesione ma con una domanda. Forse noi ci aspetteremmo una obbedienza pronta, cieca e assoluta.
E invece Maria domanda, pone un interrogativo. Il suo è l’ atteggiamento proprio di chi vuole capire. Forse possiamo dire che il cammino di fede di Maria non è senza fatica, è segnato dal dubbio.
Vi confesso che sento vicina Maria, anche Lei partecipe delle fatiche che accompagnano il mio itinerario di fede. E penso di non essere solo. Incontro spesso non poche persone che considerano come una colpa i loro dubbi intorno alla fede.
La seconda parola di Maria, dopo le fatiche dell’interrogare, è limpido atto di fede: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola». Sembra di sentire l’eco della preghiera che Gesù ci ha consegnato: «Padre nostro…sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra».
In questa domenica che precede il Natale guardiamo alla libertà di questa giovane donna che dopo turbamento e domanda si consegna incondizionatamente a Dio e alla sua parola. Forse vi è stato un attimo, tra le parole dell’Angelo e l’adesione di Maria.
San Bernardo in un testo suggestivo coglie quell’istante di attesa che precede il «sì» di Maria: «L’angelo aspetta la tua risposta, o Maria. Stiamo aspettando anche noi, o Signora. Rispondi presto, o Vergine. Pronunzia, o Signora, la parola che terra e Cielo aspettano. Apri dunque il tuo cuore alla fede, le tue labbra alla parola, il grembo al Creatore. Ecco, colui che è il desiderio delle genti sta fuori e bussa alla porta. Alzati, corri, apri, rispondi di sì».

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16 Dicembre 2023 | 07:32
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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