Ticino e Grigionitaliano

Dibattito su Papa Francesco alla Facoltà di Teologia di Lugano

Il pensiero di Bergoglio approda anche alla Facoltà di teologia di Lugano per un incontro pubblico, guidato da esperti. Conoscere e capire la formazione intellettuale dell’attuale Pontefice, proveniente dall’America latina ma con un background culturale costituito anche da diversi, importanti, autori europei, teologi, letterati e filosofi, oltre che dai riferimenti classici alla spiritualità e teologia della tradizione gesuita a cui appartiene, sono molteplici. Indubbiamente vanno dalla curiosità personale al bisogno di mettere a fuoco lo sguardo complesso e poliedrico che contraddistingue Francesco e con il quale egli guida la Chiesa. Oggi, venerdì 4 ottobre, alle ore 20.30, presso l’Auditorium dell’Università della Svizzera italiana (USI), si terrà l’incontro dal titolo «La formazione intellettuale del Papa venuto dalla fine del mondo». Interverranno il professor Massimo Borghesi, autore di una recente «biografia intellettuale» di Papa Francesco, il teologo André-Marie Jerumanis della Facoltà di Teologia di Lugano e il filosofo Adriano Fabris (Università di Pisa e Facoltà di Teologia di Lugano), moderati dal rettore della Facoltà di teologia luganese René Roux. Il professor Massimo Borghesi è ordinario di Filosofia morale presso il dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane dell’Università di Perugia. Nella sua recente pubblicazione su Bergoglio ha messo in luce la formazione intellettuale dell’attuale Papa offrendo delle interessanti chiavi di lettura per comprendere anche le scelte dell’attuale pontificato. In una intervista che pubblicheremo integralmente sabato nel sito catt.ch ci soffermeremo soprattutto sugli aspetti di questo pensiero quando interagiscono particolarmente sullo stile che Bergoglio sta imprimendo alla Chiesa.

Da uno stralcio dell’intervista del professor Borghesi a catt.ch

«Il Papa – spiega il professor Borghesi a catt.ch- ritiene che in un momento così drammatico la Chiesa non possa restare immobile e per questo la sospinge, la muove, se vogliamo, la provoca. Allora lo si accusa di non garantire l’unità, la stabilità e la dottrina. Ma intanto la Chiesa in buona parte dell’Occidente sta morendo: i cattolici praticanti in Francia sono sotto l’8% e questa tendenza al ribasso è valida per la maggior parte dei paesi d’Europa. Davanti a questo quadro cupo, i critici vorrebbero chiudersi dentro una fortezza. Francesco invece vuole aprire le porte della Chiesa, non solo per accogliere i poveri ma per uscire verso la missione. È chiaro che questa prospettiva è poco rassicurante in un mondo che già di suo non offre certezze. Il Papa non dà certezze dietro cui trincerarsi, piuttosto chiede ai cristiani di rischiare le loro certezze in una missione da spendersi nel quadro drammatico del mondo di oggi». (…)

La mostra «Gesti e parole. Jorge Mario Bergoglio, una presenza originale»

La conferenza del 4 ottobre accompagna una mostra dedicata a papa Francesco e allestita presso la Facoltà di Teologia di Lugano dal 23 settembre all’11 ottobre: «Gesti e parole. Jorge Mario Bergoglio, una presenza originale». La mostra, che riprende quella presentata dagli stessi curatori – gli argentini Alejandro Bonet, Horacio Morel e la brasiliana Debora Ramos – nel 2018 al Meeting di Rimini, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 20.00. Per prenotare visite guidate scrivere a: prenotazione.mostra@gmail.com (per comunicazioni urgenti chiamare allo 078/663 08 39). L’ingresso è gratuito.

4 Ottobre 2019 | 06:33
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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