Da sinistra: Davide Adamoli, Claudio Marazzi, Luca Turlon, Bruno Corsini (diaconi permanenti), Daniele Tornelli, Davide Santini, Daniele Furlan (diaconi in cammino verso il presbiterato).
Ticino e Grigionitaliano

Dal servizio alla parrocchia alla scelta vocazionale: 7 nuovi diaconi per la diocesi di Lugano

di Katia Guerra

Il diaconato, più di altri ministeri, si esprime in forme diverse, ma accomunate dal servizio alla chiesa, nel nome del Signore e per il bene di tutti. Ed ecco quindi che la diocesi di Lugano si appresta ad accogliere 7 nuovi diaconi, 3 in cammino verso il presbiterato e altri 4 diaconi permanenti (fatto storico, quest’ultimo, che non si verificava da 20 anni).

Abbiamo incontrato i seminaristi Daniele Furlan e Davide Santini (seminario diocesano San Carlo) e Daniele Tornelli (seminario diocesano Redemptoris Mater), mentre i diaconi permanenti li abbiamo intervistati tempo fa: Ticino: donne e uomini laici scelgono di servire la Chiesa (catt.ch). I percorsi dei tre diaconi che vanno verso il presbiterato hanno in comune il servizio alla chiesa in parrocchia e all’oratorio, nell’ambito del quale, in modi e tempi diversi, è maturata la vocazione.

Un atto di fiducia

«Dio ci parla, ma non sempre riusciamo subito a capire ciò che ci chiede», ci confida Daniele Furlan. Da sempre attivo in ambito parrocchiale a Locarno, dove è nato e cresciuto, concluso il liceo, ha proseguito gli studi in scienze dell’antichità a Basilea, dove ha in seguito fatto ricerca e insegnato. Ha anche viaggiato per il mondo. «Ovunque andavo, quando entravo in una chiesa mi sentivo subito a casa», ci racconta.
Anche a Basilea, Daniele aveva l’abitudine di fermarsi per una momento in chiesa prima di recarsi in università. Ed è stato durante questi momenti di raccoglimento che ad un certo punto ha avvertito ciò che Dio gli stava chiedendo e si è lasciato guidare da Lui sul cammino verso il sacerdozio. «È un passo non facile, che all’inizio può sembrare un salto nel vuoto, ma è anche un atto di fiducia e un dono di sé a Dio».
A trasmettergli la fede fin da bambino è stata la madre. «Sono cresciuto in una famiglia che non era solo madre, padre, fratello, ma anche nonni, nonne, zii, cugini; forse oggi questa è una concezione un po’ dimenticata. La famiglia è una grazia se è aperta anche a chi non ha legami di sangue con noi. La parrocchia per me è diventata una famiglia. Ora come diacono mi appresto ad occupare un nuovo posto», sottolinea.

Un servizio per la vita

Davide Santini è cresciuto a Vacallo e i suoi primi veri contatti con la Chiesa sono avvenuti con la preparazione ai sacramenti. «Da quello che dapprima mi appariva come un dovere, la frequentazione della Santa Messa, è nata la curiosità di approfondire e ho iniziato a fare il chierichetto», ci racconta. Da allora è sempre rimasto al servizio della parrocchia e dell’oratorio. «Era una cosa che mi piaceva fare e nel periodo del liceo, quando si inizia ad interrogarsi sul senso della vita, sulla propria strada, ho iniziato a rendermi conto che dietro a questo piacere nel servire la parrocchia, gli altri, il Signore, c’era una chiamata che nel tempo è maturata nella decisione di entrare in seminario». In famiglia e fra gli amici questa scelta è stata presa bene, «quasi come se ancora prima di me avessero visto, dietro a questa mia dedizione e predisposizione, la via tracciata dal Signore». Per Davide il diaconato rappresenta nel contempo un punto di arrivo e un punto di partenza. «C’è la gioia di concludere un intenso periodo di formazione, che ora con il diaconato inizia a concretizzarsi con l’assunzione degli impegni dell’ordine sacro: è un continuo crescere». Nel prossimo futuro del nuovo diacono, oltre al servizio alla chiesa e agli altri, c’è anche l’opportunità di approfondire gli studi in liturgia.

«La grazia di vivere il Vangelo»

Daniele Tornelli è cresciuto nei dintorni di Cremona in una famiglia credente e praticante. Fin da piccolo ha frequentato la parrocchia e l’oratorio. Da adolescente è entrato in una comunità neocatecumenale. «Nel mio futuro vedevo una moglie e dei figli: era in questo modo che immaginavo di fare le volontà del Signore», ci racconta. Il Signore lo stava però chiamando ad altro. Questo Daniele lo ha capito a poco a poco. Un rifiuto, quello della ragazza con la quale stava facendo conoscenza, ha segnato il punto di svolta. «In un primo momento ho provato risentimento, ma poi ho capito che sbagliavo e ho chiesto perdono. Ho sperimentato la pace interiore e nella preghiera ho chiesto a Dio di indicarmi la strada». Durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid nel 2011 ha partecipato al cammino di discernimento della comunità neocatecumenale che lo ha portato al seminario di Melano. Questi ultimi anni sono stati caratterizzati dagli studi in teologia, ma anche da esperienze di missione che hanno permesso a Daniele di sperimentare da vicino cosa significa spendere la vita per annunciare il Vangelo e dare testimonianza della propria fede. Ora si appresta a diventare diacono: «Con il mio sì mi metto al servizio della Chiesa e chiedo al Signore la grazia di poter vivere il Vangelo».

La cerimonia alle 9,30 nella Cattedrale di Lugano

Oggi, sabato 10 giugno, alle ore 9.30, nella cattedrale di San Lorenzo a Lugano, l’Amministratore Apostolico Alain de Raemy presiede l’ordinazione diaconale di Daniele Furlan e Davide Santini (Seminario Diocesano San Carlo), Daniele Tornelli (Seminario Redemptoris Mater), Davide Adamoli, Bruno Corsini, Claudio Marazzi, Luca Turlon (diaconato permanente). L’apertura della chiesa è prevista dalle ore 8.45. Altre comunicazioni a livello organizzativo si trovano su www.liturgiapastorale.ch

Da sinistra: Davide Adamoli, Claudio Marazzi, Luca Turlon, Bruno Corsini (diaconi permanenti), Daniele Tornelli, Davide Santini, Daniele Furlan (diaconi in cammino verso il presbiterato). | © catt
10 Giugno 2023 | 07:27
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