Coldrerio, inaugurazione Quartiere intergenerazionale Parco San Rocco.
Ticino e Grigionitaliano

Coldrerio: mons. de Raemy benedice il nuovo Quartiere intergenerazionale

di Silvia Guggiari

Una fondazione, due strutture, una visione della società che si potrebbe definire «visionaria»: sono solo alcuni degli ingredienti alla base del progetto che ha consentito la realizzazione dei Quartieri intergenerazionali di Morbio prima e di Coldrerio ora. Ad accoglierci e presentarci la nuova struttura di Coldrerio – aperta lo scorso ottobre e inaugurata sabato scorso alla presenza delle autorità – sono il direttore John Gaffuri e il presidente della fondazione «Parco San Rocco», Franco Porro.

L’idea del Quartiere di Coldrerio nasce sulla base di quello realizzato una decina di anni fa a Morbio: «Attiva dal 1935, quando venne presa in carico dalle Piccole Suore della Sacra Famiglia – spiega il presidente –, la casa anziani di Morbio offre 110 posti letto. Nel 2012, la Fondazione Parco San Rocco iniziò i lavori per trasformare la struttura in un quartiere che offrisse servizi per tutta la popolazione: la panetteria, il pre asilo, l’ufficio postale, il circolo culturale».

Il direttore John Gaffuri con il presidente della Fondazione Parco San Rocco Franco Porro nel salone della struttura di Coldrerio.

Una filosofia che è piaciuta molto al comune di Coldrerio che necessitava di spazi per alcune associazioni che animano il paese e che quindi contatta la Fondazione per dar vita al progetto sulla base dei bisogni della comunità. È nata così la struttura con 79 posti letto che oggi sorge nel centro del paese, tra la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e uno spazio comunale e che offre – come ci mostra il direttore Gaffuri – «un grandissimo salone polivalente che è diventato una sorta di piazza del paese e che viene utilizzato da diverse associazioni del comune. Vi è poi un pre-asilo per bambini da 0 a 3 anni gestito dall’associazione «La libellula» che favorisce l’interazione tra bambini e anziani. La mensa interna prepara i pasti anche per la vicina scuola elementare e per la scuola dell’infanzia; a pranzo inoltre la cucina è aperta anche alla clientela esterna che può venire liberamente al nostro ristorante. Infine, abbiamo anche una piccola gelateria».

Ben 300 le persone impiegate nelle due strutture; in quella di Coldrerio oltre ai classici reparti con le abitazioni degli anziani (e non camere proprio per dare un senso ancora maggiore di casa), vi è un reparto specializzato per i malati di Alzheimer.

La cura del corpo e dell’anima

«Spesso la mattina un anziano signore di 94 anni residente nella struttura attraversa il giardino e si affaccia alla scuola elementare per salutare la nipotina durante la ricreazione». È una immagine di una immensa tenerezza quella che ci descrive John Gaffuri e che racchiude il senso più alto di questo nobile progetto, avviato nel 2014, alla base del quale vi era il desiderio di creare una casa anziani inserita in un quartiere intergenerazionale, come ci spiega il direttore: «La nostra filosofia è quella di curare non solo il corpo dei nostri anziani ma anche l’anima. È importante la componente sanitaria, ma altrettanto importante è dare un senso alle giornate attraverso il mantenimento delle relazioni sociali. Le visite dei parenti, ad esempio, avvengono in totale libertà e in qualunque orario. Sia a Morbio che a Coldrerio entrare in casa anziani è diventata una cosa normalissima: si beve un caffè, si fanno i pagamenti, si prende il pane e intanto si incontrano gli anziani che lì risiedono».

Un’apertura che stupisce ancora di più se si pensa alla chiusura degli anni della pandemia durante i quali le case anziani sono state duramente segnate.

L’intreccio tra generazioni

Motore di questo progetto è sicuramente il direttore, come emerge dalle parole di grande stima del presidente Porro: «Gaffuri ha saputo portare alla Fondazione idee nuove. Lo scambio dei rapporti intergenerazionali, le aperture verso l’esterno… sono concetti nuovi per la Svizzera e per il Ticino».

Laureato in economia e da sempre affascinato dagli aspetti sociali- economici, attraverso una esperienza in Danimarca, Gaffuri scopre un’altra socialità all’interno della quale è fondamentale creare progetti che generino beneficio per la comunità: «A Coldrerio ho trovato terreno fertile: ma da solo un direttore non fa niente, se non c’è un consiglio di fondazione che lo appoggi e una buona squadra di collaboratori», ci confida. «Nella società di oggi – continua – quello che non produce profitto viene messo da parte. L’anziano viene considerato come un bene non produttivo, invece è un grande patrimonio. Progetti come questo sono fondamentali perché valorizzano e danno un ruolo all’anziano, soprattutto perché in un futuro non troppo lontano avremo un Ticino sempre più vecchio. Da 10 anni lavoriamo su questo progetto intergenerazionale e mi sento di dire che stiamo portando un piccolo contributo nella società per far capire l’importanza delle relazioni tra generazioni delle quali c’è sempre più bisogno», conclude il direttore.

Per info: parcosanrocco.ch.  

Coldrerio, inaugurazione Quartiere intergenerazionale Parco San Rocco.
26 Aprile 2023 | 11:39
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