I giovani durante una riunione del Consiglio sinodale di Coira con il vescovo Bonnemain
Ticino e Grigionitaliano

Coira: il Consiglio dei giovani chiede ascolto alla Chiesa

Un consiglio dei giovani. Questo è uno dei primi frutti del processo sinodale in atto nella diocesi di Coira. Un frutto che si fa sentire, dato che nei giorni scorsi anche i giovani hanno -con altri gremi – commentato a gruppi i risultati della consultazione del processo sinodale della Chiesa Universale vissuto nella diocesi di Coira. Le riunioni hanno avuto luogo a Coira e Zurigo e hanno riscontrato un vivo interesse. Tutti i gruppi sono apparsi motivati e coinvolti. Coira è la prima diocesi in Svizzera ad aver istituito un consiglio dei giovani ufficialmente chiamato a «sostenere il vescovo nella sua missione». Di cosa si tratta? Mons. Joseph Maria Bonnemain vuole che sia qualcosa di più di un altro consiglio, più di un nuovo organismo che si riunisce regolarmente e discute: «Il Consiglio dei Giovani – ha spiegato il vescovo nell’occasione – dovrebbe essere più di una nuova voce forte che fa richieste. Ci sono già abbastanza organi e consigli per questo. Ciò di cui abbiamo bisogno per cambiare il mondo è un gruppo che funga da catalizzatore. È necessario portare il messaggio dell’amore di Dio nella diocesi e raggiungere ogni individuo». Gli fa eco Lisa D’Angelo (20 anni), una partecipante: «I responsabili della Chiesa devono prendere sul serio i giovani», sottolinea. Uno dei temi discussi nel Consiglio dei Giovani riguarda la liturgia. «Vorremmo avere una musica più aggiornata nelle funzioni religiose e che le funzioni religiose dovrebbero essere progettate in modo tale da attirare più interesse da parte dei giovani». Una preoccupazione sana, di chi si chiede dove e come coinvolgere i propri coetanei in un mondo che cambia. «Noi giovani vogliamo portare nella Chiesa le nostre opinioni e preoccupazioni. Vogliamo essere ascoltati e presi sul serio». Di attese e di speranze «nuove» parla anche Nadja Zemp (22 anni), un’altra partecipante, che fa una sintesi dei dibattiti dei giovani alla riunione del Consiglio dei Giovani a Zurigo. Qui si è parlato di parità di genere e di accettazione di altri orientamenti sessuali, con un invito ad una maggiore tolleranza nella Chiesa. Nadia – da parte sua – sottolinea la necessità di una Chiesa che rivolga più proposte ai giovani, soprattutto a ragazzi che si mostrano molto motivati. Parere positivo a livello di coinvolgimento anche da parte di Andreas Kiser (24 anni) contento delle idee proposte dalla consultazione giovanile al vescovo Joseph. «Vorrei che la Chiesa fosse pronta a ripensare se stessa. Ho la sensazione che la Chiesa abbia spesso paura del cambiamento. Le riforme hanno bisogno di coraggio», dice Andreas. Andreas riassume alcuni temi emersi durante la plenaria, dal ministero alle donne ad una maggior trasparenza della comunità ecclesiale, soprattutto in rapporto agli errori che si commettono. Insomma, il processo sinodale chiede di ascoltare, coinvolgere, dibattere e discutere. È processo, quindi cammino, chiede incontro e confronto sul lungo termine. Anche il Consiglio dei giovani con i suoi incontri va in questa direzione.

kath.ch/bistumchur/red

I giovani durante una riunione del Consiglio sinodale di Coira con il vescovo Bonnemain | © @bistumchur
15 Febbraio 2022 | 14:46
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