Ticino e Grigionitaliano

Barbengo: la parrocchia investe nei giovani e per farlo si affida a S. Monica

Mettiamo dei ragazzi in età di scuola media, delle anziane signore che frequentano la Messa in parrocchia, un insegnante che tra l’altro è il presidente del Consiglio parrocchiale, un parroco devoto di una Santa famosa che fu mamma di un ragazzo difficile, diventato poi un importante vescovo dei primi secoli del cristianesimo e da ultimo, aggiungiamo anche un giovane artista. Sembrano gli indizi di un quiz televisivo invece si tratta delle tappe di una storia vera a cavallo tra pastorale di strada e catechesi, che ha come epicentro la chiesa di sant’Ambrogio a Barbengo e che culmina in un evento significativo: in occasione, domani, della festa patronale ci sarà in chiesa la presentazione di un dipinto realizzato dal giovane ma già molto famoso pittore italiano, Giovanni Gasparro.
Il dipinto è dedicato a Santa Monica e arriva grazie ad una donazione che nasce in ragione dell’esperienza educativa particolare vissuta in paese e in parrocchia: l’accoglienza nella comunità parrocchiale di ragazzi che, vuoi perché l’età, vuoi per le amicizie e le storie personali, certamente non sono cresciuti in una canonica. Luca Brunoni, presidente del Consiglio parrocchiale e docente alle scuole medie, ci racconta: «Nel 2016 abbiamo invitato alcuni ragazzi lontani da qualsiasi esperienza di fede, anzi ribelli, a scoprire il sabato sera cosa fosse una Messa». La proposta, soprattutto agli inizi, è parsa decisamente ardua. «Immaginate – continua Brunoni – ragazzi rumorosi che entrano in chiesa per partecipare alla Messa insieme ad anziane parrocchiane». Ed ecco allora, farsi capolino l’idea di una Santa mediatrice. «Ad un certo punto – prosegue Brunoni – abbiamo ritenuto che la figura che potesse ispirarci in questo accompagnamento non facile da parte della parrocchia nei confronti dei ragazzi, potesse essere santa Monica, la madre del turbolento sant’Agostino».
Questa santa dei primi secoli del cristianesimo, infatti, con i suoi continui ma silenziosi sacrifici convertì prima il marito e molti anni dopo – con l’aiuto di sant’Ambrogio – il figlio, che diventerà successivamente monaco e poi vescovo. La tenacia, la dolcezza e la sensibilità di Monica hanno fatto di lei la patrona delle donne sposate e delle madri. Chi se non lei, potrebbe quindi ispirare la risposta al bisogno educativo che la parrocchia sta intraprendendo nel contesto di Barbengo? Continua Brunoni: «Ci sono ragazzi irrequieti, spesso imbrattano i muri alle scuole, noi vogliamo pregare per loro e cerchiamo di accogliere quelli che vogliono venire in chiesa».
La proposta non nasce a tavolino, ma da un bisogno reale. «Vorremmo creare un’associazione dedicata a Santa Monica e l’arrivo del dipinto sarà un’occasione di ispirazione per tutti». Intanto però l’esperienza ha generato qualche frutto. «La comunità ha saputo accogliere questi ragazzi. Due ragazze hanno chiesto il battesimo, altri hanno fatto il loro percorso, alcuni sono rimasti vicini, altri sono andati per la loro strada. Con un gruppetto di ragazzi e ragazze ci ritroviamo ogni 15 giorni».
Insomma, Barbengo cerca in Santa Monica la protezione e la figura ispiratrice per non lasciare soli questi ragazzi e offrire loro – rispettandone scelta e libertà – un possibile luogo aggregativo e un abbraccio educativo, senza imporre ma proponendo. Da domani sotto lo sguardo del bel ritratto di Santa Monica opera del pittore pugliese Giovanni Gasparro.

Cristina Vonzun

30 Novembre 2019 | 15:15
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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