Al MOVA, come nello scoutismo, non manca la varietà religiosa e spirituale

È centrato sul movimento il tema del Campo Federale che occupa (letteralmente!) 8 Km dell’alto Vallese nella piana di Goms. E di chilometri se ne macinano ogni giorno parecchi a piedi o in bici. L’ufficio escursioni prevede di arrivare fino alla luna sommando i Km percorsi a piedi da tutti nelle escursioni. Ma sommando i passi quotidiani forse si potrebbe arrivare anche al sole.

Movimentata e variegata è anche la realtà scout svizzera. La maggior parte  dei cantoni ha infatti infatti la sua associazione e solo alcuni sono riuniti in associazioni intercantonali. Ciascuna di queste associazioni è però parte del Movimento Scout Svizzero in ultima battuta organizzatore di questo Campo federale, il decimo svizzero, terzo da quando scoutismo maschile e femminile si sono uniti.

La scorsa domenica le bandiere di tutte le associazioni scout svizzere sono sfilate nell’arena centrale per salire sul palco per la festa di apertura, insieme ad esse le bandiere dei paesi del mondo presenti a Goms con piccole o grandi delegazioni. Un caleidoscopio di culture e di modi diversi di vivere il metodo scout. Le differenze più visibili sono quelle delle lingue che non diventano però un ostacolo alla condivisione e alla partecipazione.

Al MOVA, come nello scoutismo, non manca la varietà religiosa e spirituale. Nei fondamenti del metodo scout l’obiettivo dichiarato è lo sviluppo globale della persona, che comprende la relazione con sé stessi, con il proprio corpo, con gli altri, con il mondo e la relazione spirituale. Quest’ultima era fondamentale per Baden Powell, il fondatore dello scoutismo, che raccomandava a tutti gli scout del mondo di prendersi cura della propria interiorità e spiritualità e di viverla approfonditamente all’interno della propria fede e religione. Nello scoutismo svizzero la scelta religiosa è solitamente lasciata al singolo, in alcune occasioni sono le sezioni (unità scout del territorio) a proporre una scelta religiosa confessionale e queste in alcuni casi si uniscono in associazioni per poter proporre formazione e condivisione. In Ticino abbiamo il GSC (Gruppo Sezioni Scout Cattoliche), nella Svizzera tedesca esiste la VKP (Verband Katholische Pfadfinder).

Il MOVA rispecchia questa realtà lasciando molto spazio alle singole sezioni e proponendo per i singoli individui attività di dialogo interreligioso, di silenzio, di contemplazione. Quasi ogni giorno alle 20.00 nella chiesa di Ulrichen è proposto un momento di preghiera nello stile di Taizé, presso la «BuLavard» (la via centrale e comune del campo) è stata installata una «chiesa libera» (sic) presso le quali gli scout possono trascorrere un momento di silenzio oppure scoprire le religioni accompagnati da alcuni assistenti pastorali.

Dall’ultimo campo federale del 2008 non mancano i cambiamenti: se allora si organizzò una celebrazione ecumenica in alcuni dei sottocampi, al  MOVA (scopro io stesso dai programmi sul posto) vi è solo la proposta di una Messa domenicale nella chiesa di Ulrichen, definita sul programma: «Messa cattolica con canti semplici, brevi preghiere e un momento di riflessione». La maggior parte delle sezioni cattoliche ticinesi si è quindi organizzata, come da metodo, in modo personalizzato e non sono pochi gli assistenti che si recheranno a Goms per le messe di domenica 31. Alcuni garantiranno la presenza di più giorni. Personalmente sarò presente per l’intera durata del campo soprattutto come cuoco presso la sezione della mia parrocchia, e restando a disposizione di tutti i gruppi che lo desiderano e che sono informati della mia presenza.  È questo «esserci», essere presenti, nella concretezza delle attività quotidiane, presenza per lo più silenziosa, che diventa segno vero di una Presenza più importante. L’abbiamo invocata la scorsa domenica, celebrando la Messa all’inizio del campo in mezzo alle tende con alcuni gruppi.

don Marco Notari