Al Festival del Film di Locarno il premio della giuria ecumenica va a «Soul of a Beast»

«Soul of a Beast» di Lorenz Merz, il film a cui la Giuria ecumenica del Film Festival di Locarno ha assegnato il suo premio, è un omaggio al mezzo cinematografico e una storia coraggiosa pieno di anima, incarnato dai giovani. Il film porta lo spettatore in un febbrile viaggio che inizia sulla Langstrasse di Zurigo e gli permette di vedere il mondo attraverso gli occhi blu profondo di Gabriel, diviso tra il richiamo della natura selvaggia e il desiderio di una famiglia.

Gabriel mostra al pubblico che una persona può essere se stessa solo in relazione con gli altri. Gabriel si rende conto di essere libero quando sceglie il bene.

Il film racconta la storia di un giovane sulla soglia dell’età adulta. Sente il richiamo della natura, ma deve prendersi cura del giovane figlio Jamie. Si innamora di Corey, una donna con il desiderio di libertà, in viaggio verso il Sud America. Gabriel è profondamente combattuto, vuole seguire il suo amore e allo stesso tempo sente il desiderio di offrire al figlio quello che a lui stesso manca così dolorosamente: la sicurezza delle relazioni durature.

La Giuria Ecumenica assegna il suo premio ai registi che riescono a far conoscere al loro pubblico i valori, umani o sociali. Si interroga sulla visione del regista per un senso di giustizia, di pace e di rispetto, così come per le dimensioni spirituali.

Il premio è dotato di 20.000 CHF ed è legato alla distribuzione dei film in Svizzera. Il premio in denaro è fornito dalla Chiesa protestante e dalla Chiesa cattolica svizzere.

La Giuria ecumenica: da sinistra Anne Le Cor, S. Brent Rodríguez-Plate (presidente), Eva Meienberg, Pascale Huber (foto Locarno Film Festival)
14 Agosto 2021 | 19:57
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