A due giorni dall'incendio che ha devastato la cattedrale Notre Dame a Parigi

Alle ore 18:50, ora in cui lunedì 15 aprile è divampato l’incendio che ha distrutto la cattedrale di Notre Dame, le campane delle cattedrali di Francia , ma non solo, hanno suonato quale gesto di solidarietà con la diocesi di Parigi. Messaggi di vicinanza sono giunti da tutto il mondo. Anche Papa Francesco, durante l’udienza del mercoledì, nel salutare i pellegrini francesi, si è detto molto addolorato per l’incendio della Cattedrale di Parigi, ha ringraziato chi si è prodigato per salvarla e si è augurato coralità nella ricostruzione.

Intanto, a due giorni da disastro che ha distrutto la guglia e il tetto e danneggiato la navata centrale della cattedrale di Notre-Dame, la gara di solidarietà ha già totalizzato una cifra ragguardevole per la ricostruzione e il restauro della Chiesa. Si stima che entro oggi la colletta privata dei grandi donatori potrebbe raggiungere il miliardo di euro. Intanto, i media francesi rivelano che la Chiesa non era assicurata, spiegando che lo Stato è «assicuratore» per gli edifici religiosi di cui è proprietario, come la cattedrale di Parigi. «Lo Stato farà quello che serve» ha detto infatti il ministro della Cultura, Franck Riester, mentre l’odierno consiglio dei ministri sarà completamente dedicato alla ricostruzione dell’edificio. Ieri sera il Presidente francese Marcon, parlando alla nazione, ha promesso «la ricostruzione della cattedrale sarà completata da qui a cinque anni, e sarà più bella di prima». L’incendio di Notre-Dame, ha proseguito, «ci ricorda che la nostra Storia non si ferma mai. Ci sono sempre prove da superare. Quello che crediamo indistruttibile può essere colpito. Tocca a noi francesi assicurare la continuità».

L’inchiesta sulle cause che hanno scatenato l’incendio vede già impegnati 50 investigatori e nel pomeriggio è in programma una conferenza stampa dei Vigili del fuoco di Parigi alla presenza di esperti. Gli inquirenti dovranno rispondere a molte domande che in queste ore stanno alimentando le polemiche sul ritardo dei soccorsi. Il procuratore di Parigi Rémy Heitz ha spiegato che «c’è stata una prima allerta alle ore 18:20, seguita da un sopralluogo per sedare i dubbi», durante il quale però non è stato riscontrato nulla di anomalo. Heitz ha aggiunto che c’è stata poi una seconda allerta alle 18:43 e solo a quel punto il fuoco è stato riscontrato nella struttura. Ad ogni modo lo stesso magistrato ha precisato che nulla «indica un atto doloso», viene quindi privilegiata l’ipotesi dell’incidente. Per questo motivo la procura ha aperto un’inchiesta per «distruzione involontaria attraverso un incendio», affidata alla direzione regionale della polizia giudiziaria.

Anche in Svizzera ci è attivati per raccogliere donazioni. In particolare, il portale kath.ch ha attivato il seguente canale

(Vatican News/red)

17 Aprile 2019 | 21:54
Tempo di lettura: ca. 2 min.
incendio (11), Notre dame (11)
Condividere questo articolo!