Ticino e Grigionitaliano

8 marzo: due voci femminili sulla donna tra società e Chiesa in Ticino

di Silvia Guggiari 

Oggi, 8 marzo, giornata dedicata a livello internazionale ai diritti delle donne, abbiamo sentito due voci femminili ticinesi che ci hanno raccontato il loro pensiero sull’essere donna oggi nella società e nella Chiesa.

La bellezza della diversità

Veronica Panziera ha 35 anni, è di Locarno, e fra pochi mesi diventerà mamma per la seconda volta. Lavora a metà tempo nel sociale come operatrice socio assistenziale. Fa parte inoltre dei Giovani del Vicariato del Locarnese (GVL) e, insieme a una amica di confessione evangelica, ogni quindici giorni propone un’attività per bambini dai 6 agli 11 anni con lo scopo di far conoscere Gesù in modo divertente e interattivo, affrontando anche temi importanti come la povertà e le missioni. 

Veronica Panziera di Locarno con il marito Luca e il figlio

Veronica, moglie, mamma, lavoratrice: quali sono le sfide per una donna cristiana oggi che cerca di tenere insieme tutti questi ruoli? 

Le sfide sono tante innanzitutto perché l’essere donna oggi non viene riconosciuto come un dono: la femminilità, così come la sessualità, ma anche la vita stessa, spesso vengono viste come diritti scontati e in questo modo si perde completamente il loro valore. Nella società di oggi stiamo sempre di più appiattendo le differenze tra uomo e donna che vengono considerati allo stesso modo e sullo stesso livello. Ma uomo e donna non sono uguali; Dio ci ha voluto e creato in modo differente perchè potessimo compensare l’un l’altro le nostre capacità, i nostri limiti e le nostre forze. Purtroppo, lungo la storia, la femminilità come anche la maternità hanno perso il loro valore. Tocca a noi ora, uomini e donne, tornare a valorizzare la bellezza della diversità e vivere pienamente la nostra individualità senza sentirsi superiori ne inferiori. Siamo unici e per questo valiamo: non è l’avere ruoli uguali per forza che noi donne dobbiamo pretendere, ma dobbiamo tornare a valorizzare ciò che Dio ha progettato per ognuno di noi in maniera unica e individuale e che racchiude la perfezione del pensiero di Dio. Se guardiamo la storia, Gesù è stato il più grande rivoluzionario per le donne: sotto la Croce c’erano prevalentemente donne, fino alla fine è stato insieme ad esse per far capire il valore che a loro doveva essere riconosciuto.

Come ti senti all’interno della Chiesa?

Mi sono sempre sentita accolta, ma ora che sono mamma mi sto accorgendo che per le famiglie c’è troppo poco. Come madre il desiderio più grande che ho è quello di trasmettere in modo gioioso e positivo i valori della cristianità ai miei figli in una società che sembra sempre più allontanarsi da essi: come faccio io a far vivere bene la fede e a coinvolgere mio figlio nella messa? Questo per me è ancora un grande punto di domanda.

Le donne nella Chiesa

Caposezione del DECS per la Scuola media, impegnata in diocesi su più fronti, Tiziana Zaninelli di Locarno è, tra le altre cose, membro dell’équipe diocesana Reti Pastorali. Con lei abbiamo riflettuto sull’essere donna nella Chiesa di oggi e sul cammino che stiamo percorrendo. 

Tiziana Zaninelli di Locarno

Tiziana, quali sono le sfide attuali delle donne impegnate nella Chiesa che ritrova nella sua attività all’interno della Pastorale diocesana?

Papa Francesco più volte è tornato sul tema donne e Chiesa: «Ancora non ci siamo resi conto di cosa significa la donna nella Chiesa e ci limitiamo solo alla parte funzionale, che è importante (…). Ma il ruolo della donna nella Chiesa va molto al di là della funzionalità. È su questo che bisogna continuare a lavorare», così scriveva nell’ottobre del 2019. Lavoro che deve coinvolgere tutti, infatti non esistono sfide femminili, esiste una sfida comune a tutti coloro che sono Chiesa: quella di essere presenti, partecipi, attenti e accoglienti nei confronti di tutti coloro che si avvicinano alle varie realtà ecclesiali. Non si tratta di una sfida di genere ma di una sfida di metodo e di approccio. 

Secondo lei e secondo quello che ha potuto vedere anche attraverso il suo impegno nell’équipe che in Diocesi si è occupata della consultazione sinodale, il modo con cui la donna viene considerata nella Chiesa in Ticino sta cambiando? 

La riflessione sinodale in Ticino, ampia e sentita, ha coinvolti tutti: giovani e anziani, presbiteri e laici, donne e uomini interessati alla vita della nostra Chiesa. Le richieste erano molto chiare e ancora una volta prescindevano dal genere: accoglienza, apertura, desiderio di accompagnare tutti, forte bisogno di spiritualità e preghiera, condivisione. Valori fondanti del nostro essere parte di una Chiesa in cammino con tutte le difficoltà che questo comporta in una società frammentata, fragile, problematica e spesso senza visioni o speranze. 

Oggi viene celebrata la Giornata internazionale dei diritti della donna, qual è il suo augurio? 

«Ama il prossimo tuo come te stesso ». Vorrei che tutti, uomini e donne, ricordassero la seconda parte di questo bellissimo comandamento di Gesù, il volersi bene, apprezzando i proprio talenti, magari scoprendoli, riconoscendo ciò che ci rende unici e diversi dagli altri, ci aiuta ad affrontare le varie vicende della vita liete o meno liete che siano con piena consapevolezza e saggezza, permettendoci di voler bene al prossimo.

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8 Marzo 2023 | 08:04
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