Ticino e Grigionitaliano

20 generatori dal Ticino all'Ucraina. Dai religiosi locali il grazie alla generosità dei ticinesi

«Oggi, festa della Conversione di S. Paolo apostolo, vorrei iniziare con le sue parole: «Rallegratevi sempre. Pregare incessantemente. In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù per voi» (1 Tessalonicesi 5:6-18). Questa parola di ringraziamento è importante per noi oggi, perché non potremmo fare tutto ciò di cui scriviamo se non fosse per voi, persone di buona volontà che siete nostri amici (…)». È con queste parole, a nome della popolazione ucraina, che nelle scorse ore padre Michal Romaniv ha espresso la propria sincera gratitudine a don Adam Kowalik e all’associazione da lui presieduta, con sede a Castagnola, «Associazione Svizzera Sud Sudan».

In queste ore, come avevamo annunciato in un nostro precedente articolo, sono infatti giunti dal Ticino all’Ucraina, trasportati da alcuni religiosi locali nell’ultima tratta, 20 generatori, indispensabili per permettere alla popolazione in guerra di garantirsi il fabbisogno minimo (pasti caldi due volte al giorno) nelle zone più martoriate.

«Le famiglie in Ucraina stanno ricorrendo a misure sempre più disperate per sopravvivere alla guerra durante quest’inverno, caratterizzato da temperature gelide e blackout giornalieri che raggiungono fino a 12 ore al giorno». Così affermava infatti proprio ieri Save the Children denunciando che «le interruzioni di corrente che stanno costringendo le persone in alcune parti del Paese a sciogliere la neve per avere l’acqua, lasciare il cibo sui balconi invece che nei frigoriferi e riscaldare i mattoni per ottenere un po’ di calore». «A seguito di un’escalation di attacchi avvenuta lo scorso ottobre, secondo il governo ucraino, metà della capacità di generare energia in Ucraina e circa il 40% delle reti sono state danneggiate», proseguiva l’Ong, sottolineando che «i tagli all’elettricità interessano ora l’intero Paese e vanno dalle 8 alle 12 ore al giorno, mentre le temperature questo mese sono scese fino a -15°C (5°F) in alcune zone». «I successivi attacchi contro le infrastrutture energetiche di metà dicembre – aggiunge l’Ong – hanno lasciato metà delle regioni senza elettricità, con conseguenti interruzioni di acqua e riscaldamento per quasi tre giorni. Mentre gli ospedali e le scuole hanno la priorità per l’approvvigionamento energetico, molti gestiscono ancora generatori a carburante per garantire che siano stabili e funzionanti».

Aspetti che rendono l’aiuto, anche dal Ticino, fondamentale. L’Associazione «Svizzera Sud Sudan» proseguirà il suo lavoro anche nelle prossime settimane, sopperendo soprattutto al bisogno delle giovani mamme ucraine e dei nuovi nati proprio a fronte dell’inverno gelido.

Per eventuali donazioni all’associazione: «Associazione Svizzera Sud Sudan» (ASSS), c/o Kowalik don Adam, Piazza S. Giorgio 1, 6976 Castagnola, IBAN CH90 8080 8006 1876 9221 3.

Ulteriori informazioni sui progetti passati e in atto sul sito dell’associazione.

Leggi anche: Dal Ticino una mano tesa verso l’Africa (catt.ch).

(red)

27 Gennaio 2023 | 11:14
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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