Una delle celebrazioni in occasione della Festa di Santa Maria dei Miracoli a Morbio
Ticino e Grigionitaliano

Morbio: il successo di una festa di fede e di tradizione

Preceduta da un’intensa Novena, si è celebrata giovedì 29 luglio la Festa di Santa Maria dei Miracoli a Morbio Inferiore, nel ricordo del lontano 29 luglio 1594 quando sul colle, dove in seguito venne costruito il Santuario, furono guarite due fanciulle molto malate giunte fin da Milano con le loro madri. Erano arrivate a Morbio per essere benedette dal vice-parroco Don Gaspare dei Barberini, conosciuto in tutta la regione per la sua spiritualità. Quel giorno però Don Gaspare non era presente, perché sceso nella vicina Cernobbio, dove si festeggiava Santa Marta, patrona di quella Comunità affacciata sul lago di Como.

Anticamente sul colle sorgeva un castello, attestato nel 1198, di proprietà dei Signori di Milano, che lo cedettero in seguito agli Svizzeri e da questi smantellato nel 1517 per motivi strategici. Fra quei ruderi venne conservato, protetto dai rovi e dai cespugli, un affresco quattrocentesco che apparteneva alla cappella del castello dedicata a San Bernardino da Siena. L’affresco presenta Maria in atteggiamento profondamente materno, mentre allatta il Bambino Gesù. La serietà e la delicatezza di questo affresco testimoniano la sincera pietà e l’intensa devozione dell’anonimo artista che lasciò questo prezioso tesoro.

Proprio davanti a quell’affresco, mentre Caterina e Angela, le due fanciulle malate, stavano attraversando una forte crisi, le loro mamme con alcune donne di Morbio elevarono una fervida preghiera di fiducia e speranza e le loro figliole si calmarono e furono guarite. Questo l’evento di Morbio, i cui documenti, contenenti le testimonianze delle persone presenti raccolte nel successivo processo canonico, sono conservati nell’archivio diocesano di Como, perché allora la giurisdizione ecclesiastica di quella diocesi si estendeva anche alle nostre terre.

Un anno dopo il prodigioso evento la gente di Morbio posava la prima pietra del Santuario, la cui costruzione terminava nel 1610 e che il Vescovo di Como, Filippo Archinti, consacrava il 6 maggio 1613.

La Festa di Santa Maria dei Miracoli è intensamente vissuta nella preghiera, nella partecipazione all’Eucaristia e nel silenzio. Una Festa di sincera devozione preparata peraltro dalla ben partecipata Novena.

Anche quest’anno, come già nel 2020, le celebrazioni della Novena hanno avuto luogo in parte in Santuario per la Funzione mariana della sera e in parte nell’antica chiesa di San Giorgio per l’Eucaristia del mattino, affidata giorno dopo giorno a diversi cappellani degli ospedali del nostro Canton Ticino, anche per sottolineare il prezioso servizio da loro reso accompagnando malati e famigliari in questi faticosi mesi di sofferenza e di prova.

La Funzione mariana serale è stata invece affidata, per l’ottavo anno consecutivo, al vescovo emerito di Lugano Pier Giacomo Grampa, che ha focalizzato le sue omelie su San Giuseppe, approfondendone di sera in sera la vocazione, l’esempio, la devota attenzione al figlio Gesù da lui affidato dal Padre fin dall’eternità. «Camminare col Patriarca Giuseppe – ha sottolineato – vuol dire rispettare il clima di silenzio che ha caratterizzato la sua vita. Non ci sono parole sue in tutti i Vangeli, in tutti i viaggi che ha compiuto. Non una parola con Maria e Gesù, ma nel silenzio ha prestato tanta attenzione alle Parole del cielo, ai messaggi dei sogni, alle messe in guardia sulle strade da percorrere».

La Festa di Santa Maria dei Miracoli, come da lunga e preziosa tradizione, inizia prestissimo, in piena notte, con la prima Celebrazione eucaristica delle ore 03.00, affidata al vescovo Pier Giacomo Grampa, che nella sua omelia ha precisato: «Siamo venuti per deporre le nostre preoccupazioni, i nostri desideri ai piedi di Maria, per confidare a lei i nostri dubbi e le nostre attese, per affidarle le persone care e riprendere il cammino con serenità e fiducia».

Un momento di preghiera in Santuario

La Celebrazione dell’Eucaristia è quindi proseguita di ora in ora, mentre alle 10.30 i fedeli si sono riuniti in Santuario per la Santa Messa presieduta dal vescovo di Lugano Valerio Lazzeri. Con lui hanno concelebrato il Vescovo Pier Giacomo e parecchi presbiteri, fra i quali i Vicari foranei della diocesi e diversi parroci del Mendrisiotto.

Aprendo la Celebrazione, il Vescovo Valerio ha sottolineato la preziosità di «un appuntamento sotto lo sguardo materno di Maria, come avvenuto in quel lontano 29 luglio 1594». Nell’omelia, soffermandosi sul passaggio evangelico riferito all’incontro di Gesù con Marta e Maria nella loro casa di Betania, ha richiamato la luminosità dell’ascolto e della preghiera, sottolineando che «il miracolo dei miracoli è quello che il Signore compie nel nostro cuore che segue con fedeltà l’esempio e l’insegnamento della Vergine e Madre». Nel contempo ha invitato ad «affidarci con fiducia a Maria in un tempo non facile, segnato pure dalla paura,   come quello che da mesi stiamo attraversando».

Al termine della Celebrazione, quale Rettore del Santuario e a nome anche dell’Arciprete Don Guido, ho ringraziato di cuore il vescovo Valerio per la sua presenza e per la ricchezza della sua parola, mentre a sua volta, il vescovo ha espresso riconoscenza ai presbiteri concelebranti, alla corale, a quanti si impegnano con dedizione per la festosa ricorrenza e perché le celebrazioni in Santuario siano diffuse in «streaming» verso gli orizzonti dei cuori.

La sera, nell’impossibilità per motivi riconducibili alla pandemia di tenere la tradizionale processione con i suggestivi quadri viventi, i fedeli si sono ritrovati nella chiesa di San Giorgio, per un momento di raccoglimento, di ascolto e preghiera, accompagnato pure dalle melodie della locale Filarmonica. Il vescovo Pier Giacomo si è soffermato ancora sull’esempio, il coraggio, la testimonianza e l’umiltà di San Giuseppe, proseguendo nell’intenso itinerario lungo il quale ha guidato i fedeli nella conoscenza sempre più profonda del Padre putativo di Gesù, al quale Papa Francesco ha voluto dedicare il corrente anno.

Seguiva l’ultima Celebrazione dell’Eucaristia a conclusione dell’intensa giornata, mentre il Santuario su in alto, nel silenzio della notte risplendeva come vera luce, che illumina e guida nel tempo il cammino dei cuori.

Don Simone Bernasconi

Animatore del Santuario

Una delle celebrazioni in occasione della Festa di Santa Maria dei Miracoli a Morbio
2 Agosto 2021 | 18:24
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