Felix Gmür, presidente dei vescovi svizzeri
Svizzera

Vescovi svizzeri dispiaciuti per la mancata elezione del vescovo di Coira

La conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) ha espresso la sua delusione per la mancata elezione del nuovo vescovo di Coira e dichiarato la propria consonanza con la dichiarazione della commissione di bioetica della CVS (CBCVS) sulla necessità che venga chiarita e meglio esplicitata la definizione di fragilità nel triage per l’accesso alle cure intense in caso di penuria di posti, contenuta nelle linee guida per la pandemia dell’Accademia svizzera delle Scienze Mediche (ASSM)

Il vescovo di Coira

Lo scorso 23 novembre 2020 il Capitolo della cattedrale di Coira ha respinto la terna proposta dal Papa. I vescovi svizzeri esprimono la loro preoccupazione per la situazione in questa diocesi. Nel comunicato stampa del 2 dicembre 2020, alla fine della 330 esima assemblea ordinaria dell’episcopato elvetico che si è svolta ad inizio settimana in modalità online a causa della pandemia, i vescovi svizzeri confidano nella preghiera di tutti i fedeli affinché la situazione trovi una soluzione «ispirata dallo Spirito Santo».

Persone fragili e accesso alle cure

L’assemblea dell’episcopato elvetico ha affrontato in assemblea anche la nuova enciclica sociale di papa Bergoglio. I presuli hanno constatato la forza del messaggio di «Fratelli tutti» che grazie ai temi della fraternità e dell’amicizia sociale propone delle piste di riflessione importanti, soprattutto in questo tempo del coronavirus. In particolare, la CVS ha voluto sottolineare che «Fratelli tutti» insiste sulla necessità di sviluppare un’attenzione verso i più poveri e soprattutto i più fragili e più deboli, in particolare quelli delle nostre società sviluppate. I vescovi svizzeri hanno ripreso questa chiave di lettura per esprimere «la loro comprensione» nei confronti della recente presa di posizione della commissione di bioetica della cvs sul triage per l’accesso alle cure intese in caso di penuria di mezzi. Infatti la commissione di bioetica della cvs ha espresso la necessità che vengano precisate le indicazioni sul triage per il trattamento in cure intese elaborate a causa della pandemia di Covid-19 dall’ASSM nell’aprile 2020 e riadattate a novembre 2020. Secondo la commissione di bioetica della cvs, occorrerebbe precisare cosa si intende con la definizione di fragilità che così espressa dall’ASSM, può dare luogo, infatti, ad ambiguità (vedi sotto)

Dialogo con le donne e altri temi

I vescovi inoltre condannano qualsiasi forma di fanatismo e violenza, ricordando che il vero culto a Dio non conduce ad odio e violenza ma al rispetto della vita umana.

Un altro importante tema affrontato è stato il dialogo in atto tra la cvs e i rappresentanti di diversi gremi e associazioni di donne della Chiesa in Svizzera. Gli incontri -dopo quello inaugurale del 15 settembre 2020- sono proseguiti e prossimamente la CVS risponderà ad alcune istanze emerse durante questi colloqui. La CVS si è anche chinata sui dati pubblicati di recente dall’Istituto di sociologia pastorale di San Gallo che evidenziano un’uscita di fedeli cattolici dall’Istituzione ecclesiale. Si tratta -come evidenzia lo stesso rapporto dell’Istituto in questione- di rinunce formali, soprattutto per ragioni fiscali, che hanno un’incidenza diversa a seconda dei regimi di imposizione fiscale nei diversi Cantoni. Un trend che secondo i vescovi la pandemia acutizzerà nei prossimi mesi.

Infine, sono stati destinati dalla CVS altri 300 mila franchi al fondo di risarcimento delle vittime di abusi sessuali nelle Chiesa.

red

Il comunicato della commissione di bioetica dei vescovi svizzeri

di Gregory Roth (ripresa e adattamento catt.ch)

A causa della situazione straordinaria dovuta alla pandemia di Covid-19, l’Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) ha sviluppato nella primavera 2020 delle linee guida di etica medica per la terapia intensiva in caso di carenza di risorse. Il documento dell’ASSM stabilisce come principio etico fondamentale la non discriminazione delle persone fragili. «L’età, la disabilità o la demenza non sono criteri di triage di per sé», si legge nel testo. Nel novembre 2020, un importante adattamento delle linee guida dell’ASSM ha incluso nel processo decisionale di accesso a queste cure un criterio di «fragilità». L’uso di questo criterio è interessante, secondo la commissione di bioetica dei vescovi svizzeri, ma la definizione di fragilità proposta nel documento dell’ASSM è problematica. Perché si basa solo sulla mobilità del paziente, sulla necessità di assistenza da parte di altri e / o sullo stato di demenza, su una scala da 1 a 9. Stève Bobillier, collaboratore scientifico della Commissione di bioetica della CVS si è chinato sul problema. «La dipendenza dagli altri non significa infatti che la prognosi sia in pericolo di vita», afferma Bobillier a cath.ch. Secondo la commissione dei vescovi «altre definizioni di fragilità – ad esempio il modello di Fried – sono più appropriate perché tengono conto dello stato di salute generale del paziente, considerano la sua capacità di sopportare cure mediche intensive, senza essere di per sé discriminati per gli anziani e le persone affette da demenza o disabilità «. Per questa ragione la commissione di bioetica dei vescovi svizzeri ha sollecitato l’ASSM a specificare ulteriormente e meglio i propri criteri di triage dei pazienti definiti «fragili», considerando altre definizioni di fragilità, come il modello della «fragilità secondo Fried».

Felix Gmür, presidente dei vescovi svizzeri | © catt.ch
2 Dicembre 2020 | 17:17
Tempo di lettura: ca. 3 min.
Condividere questo articolo!