Ticino e Grigionitaliano

Il ricordo di madre Tekla, «custode carismatica e fedele dell’Ordine» a Lugano e nel mondo

Ricordare Madre Tekla Famiglietti, al termine del suo generoso cammino terreno conclusosi lo scorso 3 marzo, significa ritrovare l’immagine di una donna forte e coraggiosa, intraprendente e fedele, con il volto sempre illuminato da un famigliare sorriso.  Nata nel 1936 a Turno, un piccolo Comune nel cuore dell’Irpinia, si era trovata confrontata nella sua fanciullezza con il sofferto distacco dal padre e da un fratello inviati al fronte della seconda guerra mondiale. Entrambi erano rientrati molto segnati: il padre dalla dura esperienza del campo di concentramento in Germania, il fratello gravemente mutilato. In questo contesto di prova e sofferenza era germogliata nel suo cuore  la vocazione religiosa, da lei accolta e seguita con serietà e slancio giovanile, entrando nell’Ordine delle Brigidine a Roma, dove completò gli studi e la sua formazione fino alla solenne professione religiosa. Ebbe la gioia e la commozione di conoscere Madre Maria Elisabeth Hesselblad, la religiosa svedese che all’inizio del secolo scorso aveva ridato nuova vita all’Ordine fondato da Santa Brigida, ispirato alla regola di S. Agostino e approvato da Papa Urbano  V, il 3 agosto 1370. Il primo compito di forte responsabilità di Suor Tekla fu  proprio a Lugano, quale Superiora della Casa di accoglienza di Santa Birgitta, dove fu molto attiva. Sotto la sua direzione la Casa conobbe un notevole sviluppo, grazie alla sua intraprendenza  e alla sua capacità di intessere sincere e costruttive relazioni. Nel 1981, mentre già era rientrata a Roma, venne chiamata alla guida  dell’Ordine di cui divenne la Badessa Generale fino al Capitolo 2015-2016, continuando a risiedere nella Casa generalizia di Piazza Farnese. Fu una custode carismatica e fedele dell’Ordine, assicurando la sua forte presenza, visitando le varie Case sorte lungo gli anni in Europa e fuori, grazie alla sua progettualità e alla sua capacità di far nascere entusiasmo, adesioni e nuove vocazioni. Riuscì persino con coraggio e determinazione ad avere un incontro con Fidel Castro, ottenendo  da lui l’autorizzazione di aprire un piccolo convento dell’Ordine sull’isola di Cuba, poi fortemente cresciuto lungo gli anni. Segnati da reciproca fiducia i suoi contatti con Giovanni Paolo II, fino a rimanergli accanto negli ultimi giorni del suo cammino terreno. Lascia il ricordo di una donna forte e tutta dedita alla sua Famiglia religiosa, alla quale ha dedicato l’intera sua esistenza. Ha alimentato il suo impegno con la preghiera e il silenzio adorante davanti al Signore, da Lui ora accolta per sempre come il servo buono  e fedele della parabola evangelica, che ha fatto fruttificare i preziosi talenti ricevuti.

Gianni Ballabio

Gianni Ballabio

4 Marzo 2020 | 13:32
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!