Un ritratto di Santa Brigida, patrona d'Europa.
Ticino e Grigionitaliano

Suore di Santa Brigida: il trentacinquesimo anniversario della morte di Madre Hilaria Laubenberger

Martedì  24 novembre le suore dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, familiarmente conosciute col nome di Brigidine e inconfondibili per via dal copricapo a forma di croce,  ricorderanno madre Hilaria Laubenberger. Nata nel Canton San Gallo nel 1916, Madre Hilaria si spense nel 1985, all’ospedale di Zurigo, dopo lunga malattia e un delicato intervento neurochirurgico.

Era entrata nel convento di Lugano nel 1946 e lì trascorse molti anni, prima come suora, poi come superiora, fino a quando nel 1964, fu eletta abbadessa generale, raccogliendo l’eredità di madre Riccarda Beauchamp Hambrough. In questo ruolo si dimostrò «donna forte nella fede» – come si legge nel ritratto che di lei riporta il libro dato alle stampe nel 2011 per i cento anni della congregazione – e «intrepida nell’azione, coraggiosa e tenace nella difesa dello spirito dell’Ordine, specialmente nel periodo del rinnovamento post conciliare.»

La Casa Santa Birgitta di Lugano, che accolse l’allora giovane suor Hilaria, era stata fondata nel 1924 da Maria Elisabetta Hesselblad, artefice della rinascita della congregazione, fondata nel XIV secolo da santa Brigida di Svezia.  Madre Maria Elisabetta vide nella villetta alla periferia di Lugano l’oggetto ideale per fondarvi una casa dell’Ordine del Santissimo Salvatore: la seconda da lei fondata in Europa, dopo quella di Roma, in Piazza Farnese. E fu così che il 17 ottobre di quello stesso anno, giunsero da Roma, le prime tre sorelle. Alla base della scelta di aprire una casa anche a Lugano, vi era la volontà di offrire alle persone del nord Europa con il desiderio di convertirsi al cattolicesimo, la possibilità di soggiornare per un certo tempo, in un clima non troppo dissimile da quello di Roma, in un contesto cattolico ma considerevolmente meno lontano della capitale italiana. Inoltre, Lugano si trova esattamente a metà strada tra Stoccolma e Roma: una posizione ideale per spezzare il lungo viaggio dei pellegrini.

È a Lugano, quindi, che suor Hilaria Laubenberger trascorre gli anni della sua giovinezza e compie la sua preparazione spirituale e umana, prima di assumere, nel 1964 la carica di abbadessa generale dell’Ordine, a Roma. Sensibile allo spirito ecumenico, nel 1970 fece trasformare la cripta sottostante la chiesa di S. Brigida a Piazza Farnese, in una cappella per i luterani svedesi di passaggio a Roma. Iniziativa che riscosse l’attenzione e il plauso sia di Paolo VI che delle autorità ecclesiastiche luterane in Svezia. La cappella, inaugurata solennemente nel 1973, in occasione del sesto centenario della morte di Santa Brigida, è ancora oggi sede spirituale degli svedesi residenti nella capitale. Sotto la sua guida, nel 1969 l’ordine aprì una casa a Falun – luogo caro a Madre Elisabetta -, una ad Assisi nel 1970, due in Messico e poi tra il ›69 e il ’78 ben quattro in India: a Mysore, a Nantoor, a Trivandrum e a Puttur, nello stato federato del Karnataka.

Suor Hilaria Laubenberger.

L’esistenza terrena di Madre Hilaria, si concluse tre mesi dopo la sua ultima missione in Svezia, dove venne inviata a rappresentare l’allora abbadessa generale, Madre M. Tekla Famiglietti, nella ricorrenza del 50° anniversario del Monastero di Vadstena, culla dell’Ordine brigidino. Le sue spoglie mortali riposano nella pace e nella quiete del cimitero di Pambio-Paradiso, a due passi dalla casa luganese della famiglia brigidina.

Corinne Zaugg

Un ritratto di Santa Brigida, patrona d'Europa.
24 Novembre 2020 | 07:17
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