USA: i bambini migranti in gabbia e l'indignazione del mondo

Oggi, 20 giugno è la giornata dedicata dall’ONU alla protezione dei rifugiati. La Chiesa in Svizzera si è espressa nello scorso fine settimana con un messaggio, mentre più volte il Papa, in questi giorni è intervenuto sul tema. Dopo l’epopea della nave Aquarius che alla fine del suo doloroso viaggio ha potuto sbarcare il suo triste carico di esseri umani fuggiaschi nel porto di Valencia, la notizia sulla sorte infelice di altri migranti sta facendo il giro del mondo, suscitando indignazione: la drammatica situazione dei bambini migranti (circa 2000 di cui cento sotto i 4 anni) separati dai genitori all’arrivo alla frontiera con gli Stati Uniti. Molte testimonianze video e audio fatte circolare in queste ore mostrano piccoli profughi detenuti dietro reti metalliche, in condizioni a dir poco disumane, mentre invocano la presenza dei genitori.

I bambini detenuti nelle gabbie del centro di detenzione McAllen in Texas

Grandissima è negli stessi Stati Uniti, l’ondata di indignazione, in particolare dopo la diffusione delle immagini del centro di detenzione di McAllen, in Texas, dove i giovanissimi migranti latinoamericani sono stati raccolti in una struttura recintata, guardati a vista come pericolosi criminali.

In America e nel mondo infuria la polemica

L’Onu ha definito «inaccettabile e crudele» il trattamento riservato ai bambini migrati, mentre Amnesty International ha parlato di «forme di tortura». Dura condanna anche da parte di tre ex first lady. Laura Bush sul «Washington Post» ha definito la politica della tolleranza zero «crudele, immorale e straziante». Michelle Obama ha sottolineato che «a volte la verità trascende il partito», mentre Hillary Clinton ha parlato di «crisi morale». Anche l’attuale first lady, Melania Trump, è intervenuta sottolineando che «un paese deve essere governato anche col cuore». 

l segretario alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Kristjen Nielsen, ha respinto le critiche, rilevando che «anche le amministrazioni Bush e Obama hanno separato le famiglie di immigrati. Quello che ora Trump vuole fare e applicare le leggi e trovare una soluzione che funzioni nel lungo termine». Nessun trattamento inumano, ha aggiunto, «stiamo solo proteggendo i bambini. Gli agenti stanno attuando le leggi approvate dal congresso e non devono scusarsi».

Quanto al presidente Trump  da parte sua ha difeso e rilanciato la sua linea della fermezza, criticando l’Unione europea per il suo atteggiamento con i rifugiati.

fonte:  Osservatore romano/red

 

20 Giugno 2018 | 06:00
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