Ticino e Grigionitaliano

Il GdP dal Concilio Vaticano II ad oggi

Un passaggio cruciale nella storia del Giornale del Popolo (GdP) avviene negli anni successivi al Concilio Vaticano II, una stagione segnata da un pluralismo ecclesiale che il direttore di allora, mons. Leber,  non comprese subito. Successivamente, negli anni ’80, dopo la morte dello storico direttore  Leber, il giornale si aprì ad un pluralismo di posizioni, anche se con alcuni alti e bassi nella scelta della linea da seguire. Nel 1987, il Giornale del Popolo ricevette dall’allora vescovo di Lugano, monsignor Eugenio Corecco (che fu vescovo dal 1986 al 1995) una nuova linea editoriale,  più completa rispetto al breve scritto lasciato da mons. Bacciarini, nel lontano 1926 e soprattutto aggiornata al momento storico che si stava vivendo.  Corecco auspicò  l’apertura del giornale ad un pluralismo interno di opinioni e soprattutto integrò la lezione del Concilio Vaticano II sulla Chiesa, il laicato e le Comunicazioni sociali. Mons. Corecco scrisse la nuova linea editoriale tenendo presente il contesto completamente diverso, la società secolarizzata e un cattolicesimo profondamente segnato –a fine anni ’80- dal messaggio e dallo stile dell’allora Pontefice, San Giovanni Paolo II. 

Nel tempo, anche a seguito del cambiamento sociale, economico e religioso del Ticino, il Giornale del Popolo ha subito diverse riorganizzazioni. Durante l’episcopato di mons. Grampa (2004 – 2013), un vescovo di Lugano che raccolte il Giornale in una grave situazione finanziaria,  il Corriere del Ticino divenne co-azionista al 49% del Giornale del Popolo. Mons. Grampa si prodigò in quel periodo insieme alla direzione del giornale con soluzioni strategiche importanti per la salvezza del quotidiano. Fu così che il Giornale del Popolo entrò nel gruppo del Corriere del Ticino (MediaTi)  che comprende altri mezzi di comunicazione (TeleTicino, Radio3i e alcuni siti web). Nell’estate del 2017, però, la direzione della testata e l’editore che nel frattempo era diventato mons. Lazzeri,  successore di mons. Grampa, decisero di non rinnovare il contratto di collaborazione con il Corriere del Ticino. Al 31.12.2017 il Giornale del Popolo  è quindi uscito dal gruppo del Corriere. Il GdP, con i suoi 90 anni di storia, è rimasto per lungo tempo l’unico quotidiano cattolico in Svizzera. Gli eventi di questi giorni sono sotto gli occhi di tutti.

I direttori che si sono  susseguiti durante 92 anni alla guida del giornale sono stati: Alfredo Leber, Silvano Toppi, Filippo Lombardi, Giuseppe Zois, Cesare Chiericati, Claudio Mèsoniat e Alessandra Zumthor.

 

5 Giugno 2018 | 14:49
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