40 anni fa la scomparsa del direttore del quotidiano ticinese.
La Biblioteca cantonale di Lugano, nell’ambito del progetto Archivio digitale dei Quotidiani e Periodici della Svizzera italiana, ha reso accessibile al pubblico l’intero archivio delle edizioni del Giornale del Popolo.
Mons. Lazzeri -ad alcune settimane dalla chiusura del quotidiano cattolico di cui era editore- scrive ai lettori per ringraziarli della loro fedeltà e rassicurarli riguardo alle intenzioni future della Diocesi: «Da subito abbiamo cominciato a riflettere sulla necessità di assicurare dei canali e delle modalità di comunicazione e informazione – sia pure in forme ormai diverse rispetto a quelle finora conosciute» per assicurare una presenza cattolica «attraverso strumenti che ci sforzeremo di individuare».
L’edizione speciale ripercorre la storia quasi centenaria del Giornale del Popolo e i passi che hanno portato alla sua chiusura. Ma Spighe non si ferma lì e presenta anche il panorama dei mass media di area cattolica diffusi nella Svizzera italiana oggi, dalle riviste alla radio, dalla Televisione al web.
L'Associazione di solidarietà giornalisti e operatori dei media con sede presso la Curia Vescovile di Lugano ha lanciato oggi la raccolta fondi destinata, in questo particolare momento, agli ex giornalisti e collaboratori del Giornale del Popolo, colpiti dalla chiusura del quotidiano ticinese. L'Associazione – voluta dal vescovo Lazzeri- distribuirà i mezzi raccolti secondo una chiave di riparto decisa di comune accordo con una Commissione ad hoc, composta dai rappresentanti dei sindacati OCST e Syndicom, dall’Associazione Ticinese dei Giornalisti e da rappresentanti degli stessi ex giornalisti e collaboratori del Giornale del Popolo.
Oggi in Curia a Lugano incontro tra il vescovo, i sindacati e un rappresentante dei dipendenti del quotidiano fallito. Sarà costituita un'associazione all'interno della quale si costituirà un fondo di solidarietà per gli ex dipendenti e verrà lanciato un appello a tutti i potenziali donatori.
In un'intervista al Corriere del Ticino all'indomani della decisione del Pretore di decretare il fallimento del Giornale del Popolo, mons. Lazzeri ritorna sulle ragioni della repentina chiusura del quotidiano cattolico ticinese.
Ripercorriamo la storia del Giornale del Popolo. Il primo numero venne pubblicato il 21 dicembre 1926, stampato dalla Tipografia La Buona Stampa. Da allora sono passati quasi 92 anni di una storia gloriosa e indimenticabile.
Il Giornale del Popolo tra gli anni cinquanta e sessanta si profila come quotidiano all'avanguardia, sia dal punto di vista tecnologico che contenutistico. Lo guida mons. Alfredo Leber, che resta il direttore che ha fatto la storia del quotidiano
Nella stagione postconciliare fu mons. Corecco nel 1987 a dare al Giornale del Popolo una nuova linea editoriale in cui si auspicava un pluralismo di posizioni. Negli anni 2000 mons. Grampa rilanciò in modi diversi il Giornale del Popolo grazie anche al sostegno del Gruppo del Corriere del Ticino.
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