Il Consiglio mondiale delle Chiese chiede conversione e rifiuto di ogni forma di razzismo guardando alla cronaca in arrivo dagli Stati Uniti e in tempo di pandemia affida ancora una volta ai cristiani il compito di diffondere amore, fedeltà, speranza e coraggio.
Il gruppo di lavoro congiunto tra la Chiesa cattolica e il World Council of Churches (WCC) si sono ritrovati in questi giorni a Lione, per l'assemblea plenaria, dal 2 al 5 settembre. Il gruppo ha rilasciato un comunicato che indica i temi sui quali si sono concentrati, tra cui ritroviamo in particolare la tematica migratoria e la costruzione della pace, riflettendovi anche dal punto di vista teologico e della cooperazione.
La nostra «ospitalità accogliente può salvare vite, creare comunità, e anche redimere il nostro tempo». Così Olav Tveit, segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), con sede a Ginevra.
Lo stato del dialogo ecumenico e l’imminente visita di Papa Francesco a Ginevra sono alcuni temi sui quali il pastore luterano Olav Fykse Tveit, segretario generale del World Council of Churches (Wcc), si è soffermato in un’intervista all’Osservatore Romano.
«I cristiani stanno vivendo una stagione ecumenica particolarmente feconda come dimostra la commemorazione comune del cinquecentesimo anniversario della Riforma»: è quanto ha messo in luce il reverendo Olav Fykse Tveit, segretario generale del World Council of Churches (Wcc), a conclusione della riunione del comitato centrale dell’organizzazione ecumenica svoltasi a Ginevra.
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