«Esiste un problema di base nella nostra società e di questo tutti dobbiamo essere consapevoli. Una cultura della vita non può più tollerare la violenza armata in ogni sua forma». Lo ha dichiarato con fermezza il card. Daniel DiNardo, presidente della Conferenza episcopale statunitense.
«Siamo stupiti quando sentiamo dire che la guerra ad Aleppo è finita. Abbiamo tanta paura per questo abbiamo fissato la messa di Natale nel pomeriggio perché vogliamo mandare la gente il più presto possibile a casa». Lo ha detto padre Ibrahim Sabbagh, Parroco della Comunità latina di Aleppo, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
A Ginevra i colloqui fra Stati Uniti e Russia non hanno dato luogo allo sperato accordo per un cessate il fuoco. Almeno 15 morti oggi ad Aleppo per i bombardamenti.
Si chiama Omran, ha cinque anni, non è morto, ma guarda in silenzio esterrefatto attorno a sé. Un silenzio forse più terribile di un pianto disperato. Ancora una volta è un bambino a gettarci in faccia l'orrore della guerra in Siria.
Nella foto-simbolo, la sofferenza di uno dei 130mila bambini che vivono ad Aleppo, dove continuano i raid delle forze governative contrastate dai ribelli.
Sempre più tragico il bilancio dei bombardamenti su Aleppo, la città martire siriana. Sotto le bombe oggi sono rimasti i corpi di almeno 31 persone, tra i quali 19 civili e 12 ribelli. Tre i bambini rimasti uccisi. Nel mirino quartieri cittadini Al Sakhur e Tariq Al Bab, nella zona orientale, di fuori del controllo governativo.
L'editoriale sulla strage di Orlando e sulla perdita di identità della società occidentale.
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