La dolente conta fatta da Avvenire, quotidiano della Cei: sacerdoti uccisi dal flagello in tante regioni italiane. Il più giovane aveva 45 anni ed era di Ariano Irpino, il più vecchio 104 e dirigeva una casa d’accoglienza per gli ultimi. Bergamo: 15 decessi, 6 a Piacenza.
Il programma «The Voice», nelle sue varie declinazioni nazionali, ha già avuto diversi partecipanti che hanno fatto parlare di sé, ma come questi mai. In Francia, al programma si è infatti presentata la Schola Fratrum (letteralmente, «il coro dei confratelli»).
Nel volo di rientro dal viaggio a Panama, il Papa ha citato il lavoro del vescovo missionario tedesco Fritz Lobinger come ipotesi da studiare per le zone del mondo dove scarseggia il clero. Secondo Lobinger si potrebbe «reintrodurre, a fianco del presbitero diocesano tradizionale, un secondo tipo di prete che – fa presente – esisteva nei primi secoli della Chiesa: un uomo di fede provata che, avendo famiglia e lavoro, si dedichi part time ai servizi religiosi della parrocchia».
17 cristiani sono stati assassinati durante la celebrazione della messa, il 24 aprile scorso a Mbalom, nello stato di Benue, in Nigeria. Una nuova tragedia che si aggiunge ai numerosi atti di barbarie che hanno colpito la popolazione civile. La Conferenza dei vescovi della Nigeria denuncia questo nuovo, ulteriore, atto di barbarie con una presa di posizione molto coraggiosa.
«I preti non sono impegnati in politica. Se vi sono stati appelli da parti di alcuni agenti pastorali, è nel quadro dell’impegno civico, il rispetto dei valori come la giustizia, la pace e la riconciliazione» ha affermato Sua Ecc. Mons. Marcel Utembi Tapa, Arcivescovo di Kisangani e Presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo denunciando in una conferenza stampa a Bruxelles, i rapimenti di sacerdoti nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Il tema è stato affrontato questa mattina in una riunione interdicasteriale presieduta dal Papa
La regione ha enormi estensioni e un clero esiguo. Di qui possono partire «soluzioni concrete e coraggiose».
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