Francesco prosegue in Aula Paolo VI la riflessione sulle Beatitudini. Esorta a non stancarci di chiedere perdono al Signore per i nostri peccati e ad aprirci all’amore, avendo a cuore la vita altrui.
Se la nostra vita rinasce, è davvero Natale. Lo ricorda Papa Francesco stamani all'udienza generale in Aula Paolo VI, concentrandosi sull'importanza di fare il presepe.
Nella terza catechesi dell’udienza generale dedicata ai Comandamenti, Papa Francesco sottolinea che Dio prima salva, nel Mar Rosso, e poi chiede, sul Monte Sinai.
La Chiesa domani entra nella Quaresima e il Papa presiederà la Santa Messa all’ Aventino con il rito dell'imposizione delle Ceneri. Il vescovo di Ancona-Osimo, mons. Spina: «fondamentale rimettere in circolo la carità che toglie forza alla violenza e ci fa entrare nel cuore del prossimo».
Il Papa racconta alla folla dell'Udienza generale l'esperienza vissuta durante il 22.mo viaggio apostolico in Cile e Perù. Al centro della catechesi, il messaggio della pace e dell'armonia portato ai popoli indigeni e l'invito ad affrontare i conflitti nel dialogo e senza violenza.
Specialmente in Europa, nota il Papa, si tende ad eliminare dalla festa ogni riferimento alla nascita di Gesù. Ma in realtà, spiega, senza Gesù non c’è Natale.
All’udienza generale il Papa risponde alla domanda: «Perché andiamo a messa la domenica?». A fine catechesi ringrazia le Ong cattoliche per «difendere la dignità dell’uomo».
Nell'odierna Udienza generale, il Pontefice ha proposto una riflessione sull'episodio di Lazzaro e del ricco, esortando i fedeli a «spalancare la porta ai poveri».
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