Udienza nell'aula Paolo VI in Vaticano
Papa e Vaticano

Il Papa: il presepe è un'immagine artigianale di pace

Il presepe porta il Vangelo nei posti in cui si vive: nelle case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze.  È il senso profondo del presepe per la pace, per la famiglia, per cambiare la nostra vita, assieme all’esortazione a realizzarne uno nelle proprie abitazioni, stamani al centro della catechesi di Papa Francesco all’udienza generale in Aula Paolo VI. 

Parlare al Signore delle situazioni che abbiamo a cuore

Fare il presepe è prima di tutto un modo semplice ma efficace per prepararsi al Natale che si avvicina, tanto che il Papa ricorda di essersi recato a Greccio, dove San Francesco realizzò il primo, e di aver scritto una Lettera sul suo significato. Il presepe richiama una cosa essenziale, cioè che Dio non è rimasto invisibile in cielo ma è venuto sulla Terra e si è fatto uomo. Fare il presepe è quindi «celebrare la vicinanza di Dio»: Dio sempre è stato vicino al suo popolo ma quando si è incarnato è stato «vicinissimo», afferma il Papa.  Non è infatti «un giudice distaccato» o un «signore lontano» ma è «Amore umile, disceso fino a noi». Il Bambinello con le braccia aperte ricorda proprio che «Dio è venuto ad abbracciare la nostra umanità». Per questo il Papa esorta a stare davanti al presepe per parlare al Signore delle persone e delle situazioni che abbiamo a cuore, per «fare con Lui il bilancio dell’anno che sta finendo», condividere attese e preoccupazioni.

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Udienza nell'aula Paolo VI in Vaticano
18 Dicembre 2019 | 12:16
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