Molti, moltissimi i luoghi che hanno visitano un gruppo di 40 pellegrini ticinesi partiti con l’Opera Diocesana Pellegrinaggi di Lugano alla volta della Terra Santa e rientrati nei giorni scorsi. Ecco le loro testimonianze.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza Reuven Rivlin, presidente dello Stato d’Israele. E’ quanto rende noto la Sala stampa della Santa Sede.
«L'anno prossimo a Gerusalemme». Con un esplicito riferimento alla preghiera con cui ogni anno termina la festa della Pasqua ebraica, il premier israeliano Netanyahu ha espresso la chiara preferenza del governo sulla città che ospiterà l’Eurovision Song Contest nel 2019 in seguito alla vittoria di «Toy» di Netta Barzilai.
Intervista con l’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, che ha deciso di istituire una parrocchia personale e un vicariato episcopale per migranti e rifugiati in Israele.
Dopo l'annuncio di un «accordo storico» con l'Onu, il premier israeliano Netanyahu fa marcia indietro. Prevedeva l'espulsione da Israele di migliaia di migranti africani verso Paesi dell'Occidente con cui si sarebbe dovuta trovare un'intesa. Il commento di padre Rafic.
Due di loro sono sopravvissuti a torture nel Sinai. I profughi del centro detentivo Holot lanciano uno sciopero della fame: «Stanno buttando via le nostre vite». Israele vuole espellere 15-20mila profughi, le prigioni hanno posto solo per 1.000.
Capi delle Chiese: le autorità israeliane stanno imponendo ai richiedenti asilo eritrei e sudanesi di scegliere tra il carcere o l'esodo in altri Paesi, e tale scelta politica rischia di esporre «tante vite al pericolo e ad un futuro incerto».
Necessario trovare «soluzioni più umane». Non si può rimanere indifferenti alle sofferenze di chi scappa da dittature e guerre. Dio ci chiede di trattare «il forestiero dimorante» fra di noi «come colui che è nato» fra di noi.
In Israele ci sono 40mila profughi eritrei e sudanesi. Finora, sono stati riconosciuti solo 10 status di rifugiato. Vanno in Rwanda e in Uganda, anche lì senza riconoscimento. Il viaggio continua e molti muoiono o sono torturati nel tentativo di arrivare in Europa. «È una vita davvero difficile qui. Israele sta facendo di tutto per farli sentire indesiderati».
Viaggio nelle opere salesiane presenti in Israele e Palestina. «Noi qui ci impegniamo a far crescere una nuova generazione».
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