Il 6 aprile 1994 l’inizio del terribile genocidio che sconvolse il Ruanda. L'opera fondata da Gabriella Caldelari continua a sostenere i bisogni della popolazione.
In occasione del trentesimo anniversario genocidio, sabato su RSILa1 l'intervista al missionario che ha speso la sua vita nella missione di Muhura in Ruanda.
Il 24 aprile 1915 più di 200 tra intellettuali, parlamentari, scrittori e giornalisti armeni furono prelevati dalle proprie case e deportati in un viaggio di morte.
Il cardinale Fernando Filoni, prefetto di Propaganda Fide, commenta il previsto incontro, domani prima dell’udienza generale, tra il Pontefice e una rappresentanza della Comunità yazidi in Germania.
Nella Repubblica Centrafricana ci sono «segnali precursori di genocidio». È quanto ha affermato ieri il vice segretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Stephen O’Brien, di fronte alle persecuzioni della popolazione civile e agli scontri tra gruppi armati che sono ripresi con intensità nel paese africano.
Tra le innumerevoli manifestazioni e cerimonie in programma il 24 aprile per commemorare in tutto il mondo il 102esimo anniversario del Genocidio armeno figurano anche eventi commemorativi previsti a Istanbul.
Quella in corso nel Paese africano è una delle crisi umanitarie più grandi e meno conosciute al mondo: 5,1 milioni di persone bisognose di aiuti (su una popolazione totale di 12-13 milioni), 1,6 milioni di sfollati interni e 975mila rifugiati fuori dai confini. Eppure non basta per attirare l’attenzione dei media. Le parole del superiore provinciale dei comboniani padre Daniele Moschetti e l’impegno degli istituti religiosi che apriranno nella capitale Juba – con il contributo della Cei – un centro di formazione per la pace.
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