Ruanda: gli anziani che ricevono il sostegno mensile dall'associazione "Insieme per la pace".
Ticino e Grigionitaliano

«Insieme per la pace»: da trent’anni dal Ticino una mano tesa al popolo ruandese

di Silvia Guggiari

Esattamente 30 anni fa, era il 6 aprile 1994, in Ruanda scoppiò uno dei più sanguinosi genocidi della storia dell’umanità: in soli 100 giorni vennero sterminate a colpi di machete circa un milione di persone. Il movente ideologico fondamentale era l’odio razziale verso la minoranza tutsi, che aveva costituito l’élite sociale e culturale del Paese.

Le immagini che arrivano dal continente africano sconvolgono la ticinese Gabriella Caldelari (in foto), deceduta lo scorso dicembre, all’epoca cinquantenne, maestra d’asilo, appassionata da sempre al sociale e all’essere umano. Il desiderio di partire – come ci racconta il figlio Ismaele Radaelli – è così grande che in poco tempo decide di unirsi alla spedizione italiana voluta da Maria Pia Fanfani, di cui il fratello di Gabriella era segretario. «In quei giorni – spiega il figlio –, il Ruanda non era accessibile, così atterrano in Uganda e proseguono il viaggio a piedi». Il Paese era martoriato, con morti e feriti per le strade; la delegazione italo-svizzera insieme a dei militari raggiunge dei centri dove erano stati accolti gli orfani e i bambini feriti e li caricano sugli aerei militari verso l’Italia, dove vengono curati e accuditi, per poi far ritorno in patria una volta terminato il conflitto. Tornata in Ticino, Gabriella era cambiata, come ci confida il figlio: «Aveva visto cose che l’avevano sconvolta e ora aveva un grande desiderio di portare avanti quello che aveva iniziato a fare in Africa». Nel gennaio 1995, anche Ismaele decide di partire: «Avevo appena terminato gli studi e sono partito per il Ruanda dove sono rimasto 8 mesi a fare volontariato: per i primi mesi sono stato a Rutongo, dove non c’era corrente elettrica, era tutto distrutto. Ho svolto i primi lavori di ricostruzione nella scuola e nelle case; poi abbiamo iniziato a fare la consegna degli aiuti di prima necessità in tutto il Paese, cercando di favorire l’economia locale e di coinvolgere le persone in modo da renderle indipendenti. Era un Paese completamente distrutto, ma colpiva vedere le persone serene, molto accoglienti, con un grande desiderio di rinascita».

L’associazione

Dopo quel primo viaggio nella primavera del 1994, Gabriella fonda in Ticino l’associazione «Insieme per la pace» in aiuto alle vittime del genocidio, che quest’anno celebra il suo 30 esimo anno di attività: «Faremo una grande festa il 24 agosto, giorno del compleanno di Gabriella», rivela Mirta Maggi, cassiera dell’Associazione. Dopo tre decenni di fervente attività, l’associazione ticinese continua ad operare a favore della popolazione ruandese: «Da anni collaboriamo con l’associazione delle vedove, che ci segnala i casi più drammatici per poterli seguire e assistere, e con il governo che ci comunica i bisogni più urgenti», spiega la signora Maggi. Numerosi i progetti realizzati e quelli che continuano ad essere portati avanti: «Uno dei primi progetti è stata la boulangerie a Rutongo che ha permesso anche alle persone più povere di potersi comprare del pane». Continua poi il sostegno agli studenti attraverso i padrinati: con 50 franchi al mese è possibile sostenere un bambino o una bambina per l’intero percorso di studio (6 anni di primaria e 6 anni di secondaria), «si cerca poi di accompagnare i ragazzi all’autonomia e magari sostenerli anche nel percorso universitario». Tra le tante opere realizzate, come la costruzione di acquedotti e il sostegno per l’agricoltura locale, vi è anche la recente costruzione di due pozzi: l’acqua, detta anche «oro blu» in certe zone periferiche è ancora molto scarsa. «L’associazione – conclude Maggi – ha avuto successo perchè Gabriella ha saputo creare un legame di grande fiducia con i sostenitori. Il nostro lavoro continua perché, anche se il Paese ha visto una buona crescita economica, ci sono sempre nuovi bisogni: in questo momento, cerchiamo di aiutare gli anziani e di sostenere i ragazzi nel percorso scolastico».

Info su www.insiemeperlapace.ch.

Ruanda: gli anziani che ricevono il sostegno mensile dall'associazione «Insieme per la pace».
6 Aprile 2024 | 10:09
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