Lo stabilisce un Decreto della Penitenzieria Apostolica per evitare assembramenti nell’attuale situazione di pandemia. Il cardinale Piacenza, Penitenziere Maggiore: abbiamo risposto alle richieste dei vescovi per venire incontro alle necessità dei fedeli
Papa Francesco ha scelto le Catacombe di Priscilla, sulla via Salaria a Roma, per celebrare questo pomeriggio la messa nel giorno in cui la Chiesa ricorda i fedeli defunti. Al rientro in Vaticano, Francesco si è recato nelle Grotte della Basilica di San Pietro per un momento di preghiera in privato per i Pontefici defunti.
Ogni anno il calendario – nella sua pagina di novembre – subito dopo la festosa solennità di tutti i santi, ci propone la commemorazione dei fedeli defunti ma, ad onor del vero, mentre la Chiesa canta la gloria degli spiriti beati e ci chiede di guardare in alto, verso il paradiso, la nostalgia del cuore ci fa abbassare lo sguardo a terra, dove riposano i nostri cari morti. Un commento di fra Michele Ravetta.
«Domani pomeriggio mi recherò a celebrare l’Eucaristia nelle Catacombe di Priscilla, uno dei luoghi di sepoltura dei primi cristiani di Roma». Lo ha annunciato Papa Francesco oggi al termine dell’Angelus. Dal Pontefice un ringraziamento a coloro che, nelle parrocchie e nelle comunità, in questi giorni promuovono iniziative di preghiera per celebrare Tutti i Santi e commemorare i defunti.
A pochi giorni dalla Solennità di Tutti i Santi e dalla commemorazione dei defunti, il cardinale Mauro Piacenza, penitenziere maggiore, riafferma in una lettera l’importanza della preghiera, della penitenza e delle opere di misericordia. L’indulgenza plenaria per i propri cari, scrive, è un’azione di «valore infinito».
Una caratteristica del cimitero, la presenza del «Giardino degli angeli», un’area verde di circa 600 metri quadrati dedicata alla sepoltura dei bambini mai nati a causa di un’interruzione di gravidanza spontanea o «terapeutica».
L’abitudine di pregare per i defunti è antica come la Chiesa, ma la festa liturgica sembra risalire al 2 novembre 998, quando venne istituita da Sant’Odilone, monaco benedettino e quinto abate di Cluny, nel sud della Francia.
Quel Sepolcro, che denominano Santo, nel mistero di fede è compresente ad ogni tomba, ad ogni cimitero e l’energia del Risorto circola su quello che sembra uno scenario immobile, tagliato fuori ed espulso dal contesto di vita, effondendo una luce che non solo illumina ma anche riscalda i cuori
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