Riflessione, meditazione, testimonianza e preghiera nel segno di Padre Paolo Dall’Oglio e di tutti gli scomparsi del mondo. Oggi, giovedì 29 luglio, ore 21.15, in live streming.
Nato in Germania, a Berlino, cresciuto a Effrettikon, battezzato dopo la conversione in Siria dallo stesso padre Dall’Oglio, entrato nella Comunità di Mar Moussa nel 1996 e ordinato sacerdote caldeo in Iraq. Padre Jens Petzold vive attualmente a Sulaymaniya, a nord dell’Iraq, sul confine con l’Iran. Una città di 600'000 abitanti, relativamente tranquilla, ma con il problema dei profughi siriani da affrontare, come ci racconta egli stesso in occasione della sua visita alla parrocchia di Losone, invitato dal parroco don Jean-Luc e da Aiuto alla Chiesa che soffre (ACN).
Il Times rivela che padre Dall'Oglio sarebbe ancora vivo. Non è la prima volta che giungono notizie positive su Padre dall’Oglio, rapito in Siria nell’estate 2013. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico (che si rifà a fonti curde), il sacerdote si troverebbe nelle mani del Califfato.
Gettare le basi verso un «cammino di speranza» nel solco del dialogo fra cristiani e musulmani. E sacrificarsi in un «estremo gesto di amore» per trattare la liberazione di persone prigioniere nelle mani dei miliziani dello Stato islamico. Sono questi alcuni dei tratti distintivi di p. Paolo Dall’Oglio, gesuita italiano in Siria, di cui non si hanno più notizie da oltre cinque anni.
I monaci e le monache della comunità di Khalil Allah, fondata dal gesuita romano, scrivono una lettera in cui raccontano la loro «rinascita» e le iniziative in prossimità del Natale.
Il 29 luglio 2013 il padre gesuita Paolo Dall’Oglio veniva rapito in Siria mentre portava avanti il dialogo tra cristiani e musulmani dal monastero di Mar Musa. Il libro «Paolo Dall’Oglio – la profezia messa a tacere», edito dalle elezioni San Paolo e curato dal giornalista Riccardo Cristiano, ne ricorda la figura, sulla cui sorte ancora non si ha nessuna certezza.
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