L’Opera caritativa «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)», che si impegna per i cristiani perseguitati e sofferenti in tutto il mondo, ha realizzato una nuova mostra itinerante visitabile a Breganzona sino al 25 settembre.
Società Laudato e 'Aiuto alla chiesa che soffre' producono pasta fatta in casa presso l'Abbazia di Hauterive: parte del ricavato viene donata ad ACS.
Oltre un centinaio le persone – tra cui anche il vescovo emerito Pier Giacomo Grampa e diverse personalità della politica locale- che si sono ritrovate, venerdì sera, per una fiaccolata che li ha portati dalla Chiesa di Sant’Antonio alla Collegiata, dove mons. Ramzi Garmou, vescovo caldeo di Teheran, ha raccontato come si vive oggi la fede cristiana in Iran.
A favore dei cristiani e delle minoranze perseguitate, ogni 20 del mese alle 20:00 si svolge a Lugano in Piazza San Rocco un momento di preghiera.
La discriminazione su basi religiose è in certi casi addirittura istituzionalizzata. I cristiani sono visti come espressione di una fede straniera ed in contrasto con la visione nazionalista. Per anni il regime militare ha introdotto feroci misure discriminatorie.
«I preti non sono impegnati in politica. Se vi sono stati appelli da parti di alcuni agenti pastorali, è nel quadro dell’impegno civico, il rispetto dei valori come la giustizia, la pace e la riconciliazione» ha affermato Sua Ecc. Mons. Marcel Utembi Tapa, Arcivescovo di Kisangani e Presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo denunciando in una conferenza stampa a Bruxelles, i rapimenti di sacerdoti nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Nello Scavo, giornalista d’inchiesta per il quotidiano cattolico Avvenire, in questo libro, «Perseguitati», ci offre un documentatissimo reportage di chi in ogni angolo del mondo viene perseguitato per la sola ragione di pregare il Dio di Gesù Cristo. I dati sono impressionanti: il 75% delle violenze riguarda i cristiani. Quali le ragioni di tanto odio?
«Cimiteri profanati, tombe distrutte, altari frantumati, chiese incendiate, cappelle trasformate in poligoni di tiro».
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