Francesco apre l’assemblea dei vescovi italiani e traccia l’identikit del sacerdote, che non è un burocrate, non mira all’efficienza, non si scandalizza per le fragilità. È uomo di pace, sempre disponibile con le persone perché «in questo tempo povero di amicizia sociale il nostro primo compito è quello di costruire comunità». E sui beni economici precisa: «Mantenere soltanto ciò che serve per l’esperienza di fede e di carità del popolo di Dio»
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