«La Dichiarazione d’indipendenza unilaterale del 27 ottobre scorso ha significato la rottura dell’ordine costituzionale che come spagnoli ci siamo dati quarant’anni fa». Così l’arcivescovo di Valladolid e presidente della Conferenza episcopale spagnola, card. Ricardo Blázquez Pérez, nel suo discorso di fronte ai confratelli spagnoli riuniti da stamane in Assemblea plenaria a Madrid.
Il clero della regione si è schierato per il referendum e l'autonomia. Salvo poi fare appello con i vescovi spagnoli alla prudenza e al dialogo. Ma nell'Europa dell'Est il cattolicesimo sposa istanze indipendentiste e xenofobe: dall'Ungheria alla Polonia.
Decine di migliaia di persone provenienti da tutta la Spagna in piazza ieri a Barcellona per sostenere l’unità del Paese.
Il vescovo Donal McKeown dal cuore di Derry, la città del Bloody Sunday, lancia un appello per l’unità in Europa: «Qui dove il conflitto è cominciato abbiamo dimostrato che le persone possono tornare a costruire la comunità. Insieme».
In una nota, la Conferenza episcopale spagnola afferma che «la vera soluzione del conflitto passa attraverso il dialogo e la ricerca del bene comune di tutti».
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