I vescovi boliviani, in una nota diffusa la scorsa settimana, hanno chiesto «elezioni limpide» e non manipolate, nell’ottica della costruzione di una «democrazia autentica».
I vescovi boliviani chiedono «elezioni limpide» e non manipolate, nell’ottica della costruzione di una «democrazia autentica» in un messaggio rivolto ai cattolici e a tutti i cittadini della Bolivia, nell’imminenza delle elezioni presidenziali, che si svolgeranno il 20 ottobre. Nove i candidati, tra cui l’uscente Evo Morales, che si propone per la quarta volta.
«Un danno irreparabile», rispetto al quale, secondo i vescovi, «c’è una grande responsabilità del Governo nazionale», soprattutto a causa del decreto supremo 3973 che, proprio per ampliare la superficie da destinare ad agricoltura e allevamento, permette l’accensione di fuochi privati.
Sono parole piene di entusiasmo quelle che mons. Sergio Gualberti, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, esprime per l’inaugurazione del V Congresso Missionario Americano (CAM 5), sul tema: «America in missione, il Vangelo è gioia».
Nel Palazzo Apostolico colloquio tra Papa Francesco e il presidente della Bolivia, Juan Evo Morales Ayma.
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