Il discorso finale di Francesco ad Assisi: no al «paganesimo dell’indifferenza», «la nostra strada è quella di immergerci nelle situazioni e dare il primo posto a chi soffre, di assumere i conflitti e sanarli dal di dentro». «Solo la pace è santa e non la guerra!»
Francesco a S. Marta prima della Giornata per la pace: «Ho scritto una lettera ai vescovi di tutto il mondo perché nelle diocesi si preghi con tutti gli uomini di buona volontà»
Miguel Angel Ayuso Guixot, segretario del Pontificio Consiglio che si occupa dei rapporti tra religioni, ha preso parte all’Incontro per la pace ad Assisi dove è atteso il Papa.
Intervista con Muhammad Abdul Khabir Azad, la guida della moschea Badshahi di Lahore, in Pakistan, che si trova ad Assisi per l’incontro promosso da S. Egidio. «Il terrorismo si può fermare se non soltanto i leader religiosi, ma anche gli Stati decideranno insieme di combatterlo»
Da ieri fino al 20 settembre l’incontro internazionale per la pace ad Assisi, il summit interreligioso che celebra l’incontro voluto 30 anni fa da Giovanni Paolo II.
I 6 Premi Nobel prenderanno parte in qualità di relatori ai principali panel previsti nelle giornate del 19 e 20 settembre prima della cerimonia plenaria alla quale prenderà parte anche Papa Francesco
Il Papa per la terza volta in Umbria il 20 settembre. Con lui Bartolomeo I, Mattarella e oltre 400 leader religiosi, politici e culturali, tutti insieme per «la pace tra i popoli»
Il commento del frate cappuccino Fra Martino Dotta sulla visita di Papa Francesco ad Assisi, in occasione degli 800 anni del Perdono.
Papa Francesco visiterà la Porziuncola nel pomeriggio del 4 agosto prossimo. L’occasione è offerta dall’VIII Centenario del Perdono di Assisi, che cade provvidenzialmente nell’Anno Santo straordinario della Misericordia.
«A ciò che sta accadendo non possiamo rispondere con il silenzio. È in atto la ›terza guerra mondiale’ e l’Europa, colpita al cuore e sfidata ripetutamente, non può più rimanere alla finestra a guardare quello che accade nell’Asia medio orientale, in Africa o in altri Paesi apparentemente lontani. Non può nemmeno limitarsi ad aggiornare programmi e convenzioni per l’accoglienza dei profughi».
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