«Non posso qui non ricordare con preoccupazione il vescovo di Matagalpa, monsignor Rolando Alvarez, a cui voglio tanto bene, condannato a 26 anni di carcere e anche le persone che sono state deportate negli Stati Uniti. Prego per loro e per tutti quelli che soffrono in quella cara nazione», ha affermato il Pontefice.
Contro la cultura dello scarto il Papa sottolinea che «ciascuno è un dono sacro, unico, ad ogni età e in ogni condizione». Nei saluti il pensiero al Congo e al Sud Sudan, dove si recherà durante la settimana.
Per realizzare la vita occorre accettare la sfida di lasciare comodità, sicurezze, vizi, peccati, paure e calcoli egoistici. A questo Gesù invita ciascuno di noi oggi». Così il Papa all’Angelus in Piazza San Pietro di fronte a circa 15mila fedeli.
All'Angelus Francesco ha messo in luce lo spirito di servizio del Battista, esemplare per tutti. Ennesimo appello per fermare la guerra in Ucraina.
Condividere i pesi gli uni degli altri, guardarsi con compassione, aiutarsi a vicenda, non dividere ma condividere: è così che i cristiani sono chiamati ad esercitare la giustizia nella Chiesa e nella società. Francesco all’Angelus snoda la catechesi sulla missione di Gesù: «Non la condanna del colpevole ma salvare i peccatori e renderli giusti». Poi il monito: «Il chiacchiericcio è un'arma letale»
Carità, annuncio e perdono: è l’eredità che ci lascia Stefano, primo martire della Chiesa. Lo ricorda Papa Francesco all’Angelus nel quale sottolinea come il «per-dono» siano «un dono che facciamo agli altri perché siamo di Gesù, perdonati da Lui». Al termine il pensiero per la cara e martoriata Ucraina.
Al termine dell’Angelus, Francesco esprime preoccupazione per la situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh, dove dal 12 dicembre gli azeri hanno bloccato il Corridoio di Lachin, unico collegamento con l’Armenia, isolando migliaia di persone e impedendo la fornitura di cibo e medicine.
Nel giorno della Solennità dell’Immacolata Concezione, il Papa ricorda che Maria, «piena di grazia e dunque vuota di peccato» porta a stupirci «della nostra bellezza»: pure noi peccatori nel giorno del nostro Battesimo «abbiamo ricevuto un dono iniziale che ci ha riempito la vita»
Il Papa ha commentato la bella promessa nel Vangelo del giorno: «Il Signore nostro verrà» invitando ad accorgerci di Dio che ci chiama «ci parla e ci ispira nelle nostre azioni», senza essere «distratti e un po’ travolti» dalle vicende quotidiane.
All’Angelus della festività di Tutti i Santi, il Papa parla delle Beatitudini descritte nel Vangelo di Matteo definendole la carta d’identità dei santi. E spiega che costruttori di pace sono quanti si impegnano con dedizione e pazienza per la concordia e l’armonia.
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