«Cristo non è venuto a condannare, ma a salvare il mondo». Egli abbraccia la nostra vita e non gli interessa «farci processi e sottoporci a sentenze».
Francesco dopo l'Angelus ricorda la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele, che porta quotidianamente nel cuore. Una preghiera per i negoziati in corso affinché gli ostaggi possano essere rilasciati e gli sfollati ricevano gli aiuti umanitari necessari.
All’Angelus Francesco esorta a tenere sempre gli occhi fissi sul volto luminoso di Cristo nei sentieri della vita e a cercare la sua luce nella preghiera e nelle persone. Inoltre, ritorna ad invocare la pace per l'Ucraina, la Terra Santa e tutti i paesi in conflitto.
Il Papa invita a pregare per la pace che non è responsabilità di pochi e guarda agli scenari difficili di Ucraina, Palestina e Israele.
Il Pontefice all'angelus domenicale ricorda pure alcune aree del mondo sofferenti.La soddisfazione per la liberazione delle suore rapite ad Haiti e l'appello per altri sequestrati nel Paese caraibico in preda alla violenza. La vicinanza del Pontefice alla parrocchia in Turchia vittima di un attentato
Bergoglio all'Angelus ricorda papa Ratzinger scomparso un anno fa
Il Papa ha condannato quanto accaduto ieri, 16 dicembre, a Gaza «all'interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia dove non ci sono terroristi».
Al termine della preghiera in piazza San Pietro, il Pontefice invita i fedeli a unirsi a lui nella preghiera alla Madonna, nel giorno dell'Immacolata.
Nella prima domenica d’Avvento, Francesco ha presieduto l'Angelus da Casa Santa Marta. dopo la preghiera mariana il pensiero alla Terrasanta, alle Filippine ferite da un attentato in una chiesa e alla Cop28.
All’Angelus, dopo la Messa in San Pietro e prima di sedersi a tavola con i poveri in Aula Paolo VI, Francesco riflette sulla parabola dei talenti ed esorta i fedeli a mettersi in gioco senza temere. «La fiducia libera, la paura paralizza. Dio gioisce vedendo i suoi figli che non lo temono, ma lo amano».
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