Il fenomeno dell’immigrazione sta diventando sempre più globale: in tutte le regioni del mondo tantissime persone, ad oggi 66 milioni, sono costrette a lasciare la loro terra a causa di conflitti, crisi alimentari e condizioni atmosferiche. In meno di 10 anni l’aumento è stato esponenziale: nel 2009 infatti erano 42 milioni; oltre 17 milioni sono sotto la responsabilità delle Nazioni Unite, con un aumento del 70 per cento negli ultimi anni.
Allarmante aumento dei bambini malnutriti in Venezuela. Lo rileva un rapporto della Caritas nazionale che negli ultimi quattro mesi ne ha registrato un innalzamento esponenziale – si è passati dal 54% di aprile al 68% dello scorso agosto.
Ancora un allarme per i bambini della Siria rifugiati nei Paesi limitrofi: 730.000 di loro sono letteralmente tagliati fuori dall’educazione e sempre più esposti al lavoro minorile e ai matrimoni precoci.
La Corea del Sud ha lanciato un allarme su ulteriori test missilistici della Corea del Nord, mentre al Consiglio di sicurezza dell’Onu è esploso ieri il disappunto degli Stati Uniti, con l’ambasciatore, Nikki Haley, che, ad un laconico «quando è troppo e troppo», ha aggiunto la richiesta di «più forti misure possibili» contro Pyongayang, anticipando la circolazione di una bozza di risoluzione.
I drammatici messaggi di Juan José Aguirre, il comboniano spagnolo che guida la diocesi centrafricana: «Hanno attaccato e saccheggiato la missione di Gambo, ci sono stati cinquanta morti».
La denuncia di Open Doors: «Nel 2016 già registrati 365 casi di aggressioni gravi contro individui o istituzioni cristiane che hanno coinvolto oltre 8.000 battezzati. Nel 2014 erano stati 120»
Mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. E’ questo il tema, scelto dal Senegal, su cui si è soffermato ieri a New York mons. Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.
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