Ticino e Grigionitaliano

Una mano solidale tesa dal Ticino verso il Madagascar

Offrire dignità e l’opportunità di una vita migliore a giovani provenienti da situazioni difficili: è stato da sempre l’obiettivo dei molti progetti sostenuti da Edda e Marzio Frigerio, originari di Chiasso. Nel centro del Madagascar, a Fianarantsoa, che per molti anni è stata la loro casa, hanno dato vita nel 2006 al Foyer de l’Orphélinat, un atelier di cucito e taglio, dove giovani in gran parte provenienti da famiglie poverissime o situazioni difficili, hanno l’opportunità di formarsi.

Ora Edda e Marzio non ci sono più, ma l’attività dell’atelier continua, affidata a Safidy Ralaivao, 32 anni, entrata in azienda come apprendista nel 2008. Attraverso la costituzione della cooperativa Eclaire, i coniugi Frigerio hanno fatto in modo che le operaie siano esse stesse proprietarie dell’atelier attraverso una quota di partecipazione. «Prendere le redini del Foyer de l’Orphélinat è giorno dopo giorno una sfida. Per fortuna, Edda e Marzio Frigerio ci hanno sempre preparato a questo», dice Safidy Ralaivao. «Continuiamo a lavorare seguendo i valori che ci hanno insegnato, come una produzione di qualità e puntualità nelle consegne, perché questo è l’unico modo per riuscire a proseguire nel nostro settore di attività». La situazione in questo momento non è delle più facili. «L’aumento del prezzo delle materie prime sta diventando sempre più problematico. È difficile mantenere i prezzi per mesi e persino far riconoscere ad alcuni clienti che la situazione in Madagascar è cambiata molto dopo la pandemia. A questo si sommano i ritardi dei pagamenti, l’aumento del costo della vita, la necessità di aumentare i salari», rivela Safidy.

Il compito di Arfam, l’associazione che dal Ticino sostiene l’inserimento nel mondo del lavoro degli orfani del Madagascar e che da anni aiuta il Foyer de l’Orphélinat, non è quindi terminato. Chi è succeduto ad Edda e Marzio si adopera affinché l’opera portata avanti possa continuare anche in futuro. «Aiutare in loco è sempre stata la filosofia che ha caratterizzato l’associazione», spiega Marco Frigerio, presidente di Arfam. «In periodi oscuri come quelli attuali è fondamentale evitare situazioni in cui l’indigenza prevalga e costringa gli abitanti di un Paese alla migrazione». Il laboratorio di sartoria offre lavoro a 80 ragazze, che possono contare anche su prestazioni sociali e un asilo-nido che accoglie e si prende cura dei loro bambini. Il sostentamento delle loro famiglie è garantito. Inoltre, vengono formate apprendiste. Nel 2021 è stato inaugurato il nuovo stabilimento, realizzato in buona parte grazie ai fondi raccolti attraverso Arfam. «L’obiettivo che ci siamo posti ora è di garantire il versamento di almeno CHF 1’000 mensili al Foyer, perché malgrado l’impegno della nuova gestione nel trovare un equilibrio, l’atelier non può farcela solo con le proprie forze. Per raggiungere questa cifra avremmo bisogno di un sostegno regolare – anche di importi ridotti – da parte di più sostenitori. L’impegno, ad esempio, a corrispondere 50 franchi al mese da parte di 20 persone sarebbe sufficiente per raggiungere questo risultato », sottolinea Marco Frigerio. 

Per versare un contributo a favore di Arfam: UBS (Switzerland) SA IBAN CH66 0023 6236 3089 68M1, con intestazione ARFAM, Associazione per la raccolta dei fondi Ambalakilonga Madagascar. 

25 Luglio 2022 | 09:21
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madagascar (27), missione (221)
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