Una grossa e inedita novità? il Papa dichiara che il Documento finale del Sinodo non è superato (quasi il Sinodo non fosse chiuso ancora)... alcune chiavi di lettura

Vi offriamo in qualità di un primo commento in attesa della conferenza stampa, quanto viene osservato in queste ore dai vaticanisti del Sismografo. Il Papa scrive nell’Introduzione a Querida Amazonia: «Ho ascoltato gli interventi durante il Sinodo e ho letto con interesse i contributi dei circoli minori. Con questa Esortazione desidero esprimere le risonanze che ha provocato in me questo percorso di dialogo e discernimento. Non svilupperò qui tutte le questioni abbondantemente esposte nel Documento conclusivo. Non intendo né sostituirlo né ripeterlo. Desidero solo offrire un breve quadro di riflessione che incarni nella realtà amazzonica una sintesi di alcune grandi preoccupazioni che ho già manifestato nei miei documenti precedenti, affinché possa aiutare e orientare verso un’armoniosa, creativa e fruttuosa ricezione dell’intero cammino sinodale.  Nello stesso tempo voglio presentare ufficialmente quel Documento, che ci offre le conclusioni del Sinodo e a cui hanno collaborato tante persone che conoscono meglio di me e della Curia romana la problematica dell’Amazzonia, perché ci vivono, ci soffrono e la amano con passione. Ho preferito non citare tale Documento in questa Esortazione, perché invito a leggerlo integralmente. Dio voglia che tutta la Chiesa si lasci arricchire e interpellare da questo lavoro, che i pastori, i consacrati, le consacrate e i fedeli laici dell’Amazzonia si impegnino nella sua applicazione e che possa ispirare in qualche modo tutte le persone di buona volontà».

«Storicamente, – osservano i colleghi de Il sismografo- il Documento finale di ogni Sinodo, che poi i padri sinodali consegnano al Santo Padre come aiuto e sostegno alle sue riflessioni ed eventualmente – come è accaduto quasi sempre – come materiale di base per un’Esortazione post sinodale, si ritiene superato dopo il pronunciamento del Pontefice, dopo, appunto, la classica Esortazione successiva al Sinodo. Così come Papa Francesco  chiamò «testo-martire» l’Instrumentun Laboris dell’Assemblea sinodale (»destinato ad essere distrutto, perché è punto di partenza per quello che lo Spirito farà in noi” – 7 ottobre 2019, Apertura del sinodo Panamazzonico) si potrebbe dire che il documento finale, rispetto all’Esortazione, è stato sempre un «testo-martire». In sintesi, in ogni Sinodo, l’lnstrumentum Laboris veniva dopo le sedute sinodali, i dibattiti, le conclusioni e le votazioni, inglobato nel Documento finale consegnato al Papa. Poi, questo Documento finale veniva inglobato nell’Esortazione apostolica post sinodale del Pontefice.

«Papa Francesco cambia questo meccanismo e questa sequenza – osservano i colleghi de Il sismografo- e in questo caso lascia aperto il cammino sinodale sull’Amazzonia senza decretare l’estinzione del Documento conclusivo.
Ecco le prime 4 riflessioni – da leggere con grande attenzione – di Papa Francesco che aprono l’Esortazione:
 »1. L’amata Amazzonia si mostra di fronte al mondo con tutto il suo splendore, il suo dramma, il suo mistero. Dio ci ha donato la grazia di averla presente in maniera speciale nel Sinodo che ha avuto luogo a Roma tra il 6 e il 27 ottobre e che si è concluso con un testo intitolato Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale. Il senso di questa Esortazione

2. Ho ascoltato gli interventi durante il Sinodo e ho letto con interesse i contributi dei circoli minori. Con questa Esortazione desidero esprimere le risonanze che ha provocato in me questo percorso di dialogo e discernimento. Non svilupperò qui tutte le questioni abbondantemente esposte nel Documento conclusivo. Non intendo né sostituirlo né ripeterlo. Desidero solo offrire un breve quadro di riflessione che incarni nella realtà amazzonica una sintesi di alcune grandi preoccupazioni che ho già manifestato nei miei documenti precedenti, affinché possa aiutare e orientare verso un’armoniosa, creativa e fruttuosa ricezione dell’intero cammino sinodale.
3. Nello stesso tempo voglio presentare ufficialmente quel Documento, che ci offre le conclusioni del Sinodo e a cui hanno collaborato tante persone che conoscono meglio di me e della Curia romana la problematica dell’Amazzonia, perché ci vivono, ci soffrono e la amano con passione. Ho preferito non citare tale Documento in questa Esortazione, perché invito a leggerlo integralmente.
4.Dio voglia che tutta la Chiesa si lasci arricchire e interpellare da questo lavoro, che i pastori, i consacrati, le consacrate e i fedeli laici dell’Amazzonia si impegnino nella sua applicazione e che possa ispirare in qualche modo tutte le persone di buona volontà.«

Insomma: il Documento finale – secondo le parole del Santo Padre – resta un testo valido da studiare e da approfondire. L’Esortazione dovrebbe servire proprio allo studio e applicazione del Documento finale che non è superato. Resta però da capire come e in quale forma sarà realizzata questa modalità nella quale s’integrano il Documento finale e l’Esortazione*.

Aggiornamento dopo la conferenza stampa

In fase di conferenza stampa, successiva alle osservazioni dei colleghi del Il Sismografo, sulla questione del Papa che riprone alla lettura il documento con le proposte del Sinodo, il cardinale Czerny ha spiegato che occorre capire qual è lo status dei due documenti? Il cardinale lo ha spiegato in conferenza stampa: «Querida amazonia” appartiene all’autentico magistero del successore di Pietro, l’altro è un documento finale di un’assemblea finale del Sinodo dei vescovi, con proposte affidate al Papa. Egli ne ha autorizzato la pubblicazione. Il Papa conferisce così «una certa autorità morale» al documento finale. I due documenti sono di due tipi diversi, il primo è frutto del processo sinodale, mentre il secondo è la riflessione del Papa. Il primo ha il peso di un documento finale sinodale, il secondo ha l’autorità del magistero ordinario del successore di Pietro».  

Il commento di padre Antonio Spadaro da La Civiltà cattolica

Il commento di Avvenire fa luce su questo aspetto

Il Documento finale «Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale».

Fonte: Il Sismografo (LB/RC).

12 Febbraio 2020 | 12:54
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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