Ticino e Grigionitaliano

«Tu per tutti»: i Grest all'insegna della condivisione e dell'amicizia

di don Davide Santini*

Ogni anno il Grest offre la possibilità a numerosi bambini e ragazzi di passare alcune settimane estive divertendosi. Non solo: ancora più bello è il fatto che sia i partecipanti che i loro animatori hanno l’occasione di crescere spiritualmente e umanamente grazie al tema che fa da filo conduttore a tutte le attività, teatro, riflessioni, giochi, atelier e tanto altro. Questa estate i ragazzi si muovono al ritmo di «Tu per tutti». Questo è il tema: lo troviamo stampato sulle magliette, lo riconosciamo sugli striscioni e lo cantiamo e balliamo. Ma cosa significa questo slogan? Sono tre semplici parole che rimandano agli aspetti fondamentali della cura e del servizio. Il «tu» indica noi stessi, la nostra vita, il fatto di essere chiamati personalmente a metterci in gioco. Il «tutti» indica invece l’altro: ci mostra il prossimo a cui dedichiamo la nostra attenzione e per il quale vogliamo impegnarci. Siamo tutti infatti legati da questa unione che ci spinge ad esserci gli uni «x» gli altri. La scorsa estate abbiamo messo al centro il tema delle emozioni, imparando ad ascoltarle e nominarle, a comunicarle in maniera consapevole e metterle al servizio delle nostre relazioni. Quelle stesse emozioni che conosciamo e viviamo ci accompagnano ora nel viaggio che ci insegna ad essere sempre più capaci di cura e di servizio. Dietro questo tema troviamo un maestro d’eccezione: il Buon Samaritano. Il protagonista della famosa parabola che Gesù racconta quando un dottore della legge vuole sapere chi è il suo prossimo mostra le coordinate che il Signore ci lascia per poter ereditare la vita eterna, ovvero una vita non sprecata. La direzione presa ci allontana dall’atteggiamento del sacerdote e del levita che, pur vedendo il malcapitato, decidono di voltare la faccia e passare oltre senza curarsi di lui. Siamo invece chiamati, sull’esempio del Buon Samaritano, che vede e ha compassione di colui che è caduto nelle mani dei briganti, ad avere occhi aperti, braccia tese, mani in pasta, gambe in spalla e cuore libero. In questa avventura ci viene proposto di guardare l’aspetto della cura da una diversa prospettiva. Si parte dalla cura di sé, perché solamente imparando a conoscersi autenticamente e a volersi bene sapremo metterci consapevolmente al servizio degli altri. Arriva poi la cura dell’altro: ci mettiamo a disposizione dei bisogni e dei sogni di tutti, perché prendersi cura è sanare le ferite di chi ci è vicino, ma anche far fiorire possibilità di incontro con chi è lontano. Si passa dunque alla cura della comunità, sentendoci responsabili del bene comune e impegnati a costruire relazioni capaci di condivisione, fraternità e accoglienza. Anche la cura del creato ha il suo posto: dobbiamo custodire e coltivare la nostra casa comune per il bene di tutta l’umanità. Solo con questa prospettiva saremo capaci di prenderci cura della mondialità, attraverso la quale impariamo a essere uomini e donne capaci di fraternità e di pace, riconoscendoci parte di una sola famiglia umana. Le parole chiave del divertimento estivo sono dunque cura e servizio, per crescere nel divertimento e con la consapevolezza di essere un «tu x tutti».

*assistente spirituale del Grest Lugano

Dai Grest:

Le voci di alcuni animatori dai Grest di Cureglia e di Locarno

Echi dai campi Grest di Lugano e Bellinzona

18 Luglio 2023 | 05:54
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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