Diocesi

Testimonianze dei giovani ticinesi sulle Dolomiti con la Pastorale giovanile di Lugano

Si è concluso una settimana fa il campo di vacanza sulle Dolomiti organizzato dalla Pastorale giovanile della Diocesi di Lugano, a cui ha partecipato un nutrito gruppo di ragazzi della diocesi, guidati dall’assistente spirituale don Rolando Leo. «L’esperienza sulle Dolomiti con i giovani della Pastorale Giovanile, all’insegna di sport e spiritualità – racconta – è preziosa e mi rendo sempre più conto che apre piste ed orizzonti nuovi, inesplorati, proprio per i ragazzi, i quali rileggono la loro vita adottando un codice nuovo, facendo sport o divertendosi assieme ma in modo diverso».

«Il connubio di valore è quello dello sforzo fisico nell’ascesi spirituale. I temi sviluppati sono biblici, ripercorrendo personaggi grandiosi che hanno saputo, nella fatica, diventare leader nella loro vita, servendo gli altri. Quest’anno è stato il caso del Re Davide. Abbiamo declinato il personaggio e il tema alla luce dello slogan della Giornata Mondiale delle Vocazioni di quest’anno, che riprende una frase di Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium (150), «come se vedessero l’invisibile». In effetti il cristiano è un po’ così, ha intravisto l’Eterno, e ho sempre l’impressione che i nostri giovani, vivendo esperienze forti insieme, con noi, intravedano, nella crescita della fede, l’Invisibile».

Intanto una delle più giovani partecipanti, Ester, 16 anni di Osogna, racconta: «È stata una settimana magnifica: bella la compagnia, bella la natura che ci circondava e in cui ogni giorno eravamo immersi, belli i momenti di preghiera e di meditazione, dove sentivi Dio più vicino al cuore. Un tempo per dare energia al corpo e serenità all’anima«.

Le fa eco Viola, 19 anni, di Prosito, studentessa al Politecnico di Zurigo:

«È il terzo anno che partecipo alla settimana di sci organizzata da Pastorale Giovanile nelle Dolomiti. Sono partita alla ricerca di un momento di stacco dalla vita di tutti i giorni. Il fatto di poter «salire sul monte» mi ha permesso di trovare un momento di pace e di ricaricare le batterie.
Il tema di fondo di quest’anno portava una riflessione sul come diventare leader della nostra vita, prendendo spunto dalle vicende di Re Davide. Ad avermi colpito molto è stata l’umanità di questo personaggio, che non era il più grande, il più forte, il migliore. Era un piccolo pastore, che ha saputo diventare re rispondendo alla chiamata di Dio. Ho quindi potuto riflettere sul dove si trova il Signore nella mia vita, e su come io possa cambiare per accoglierlo, perché nonostante la mi piccolezza, Lui ha una chiamata per me. L’esperienza di Davide è difficile, non diventa re senza sacrifici e senza difficoltà, deve uscire dalla sua «zona di confort», ma rimanendo se stesso riesce a dimostrarci come l’aiuto di Dio non ci viene mai a mancare, anche nelle situazioni che sembrerebbero più disperate. Questo mi dà speranza, perché mi permette di credere che Dio c’è, presente nella mia vita, anche se forse a volte non riesco a vederlo, troppo occupata per accorgermi della sua presenza».

«Aver passato i cinque giorni con altri giovani con esperienze molto diverse, mi ha permesso di confrontarmi e crescere molto. Poter parlare e ascoltare mi ha permesso di trovare risposte, ma anche nuove domande, ritorno quindi alla «normalità» con una nuova voglia di cercare, e di trovare Dio nella mia vita».

Anche Chiara, 35 anni, avvocato, racconta: «Sono molto grata di questa settimana. Ho osato iscrivermi per una intuizione di Bellezza che intravvedevo, e che ora posso dire che è stata corrisposta appieno. In particolare per la profondità dei dialoghi e dei momenti trascorsi assieme, la vita unita (i momenti spirituali e quelli più ludici) l’affetto che è nato tra noi in pochi giorni al di là delle diverse età ed esperienze.
E il riaccorgersi che affrontare la vita con una Compagnia aiuta a vincere ogni paura, dalla più banale alla più seria (in questa settimana per me lo stare 24h su 24h con sconosciuti, affrontare con l’auto un passo mentre nevicava, l’alta quota con la conseguente mia vertigine, le piste nere, la neve fresca, i lunghi tragitti in auto, il dormire in luoghi sempre diversi e con sconosciuti…) tutto diventa possibile se affrontato assieme a volti umani che ti ricordano Lui! È stata una grande fortuna poter iniziare così la Quaresima, per riprendere in mano cosa è l’essenziale nella mia vita, e cioè la relazione con Dio».

Prossimo appuntamento con la Pastorale giovanile? A Castelveccana, in provincia di Varese, per il ritiro di Quaresima con mons. Lazzeri, Vescovo di Lugano. E intanto sono aperte anche le iscrizioni per il pellegrinaggio estivo a Santiago de Compostela.

15 Marzo 2019 | 11:00
Tempo di lettura: ca. 3 min.
dolomiti (6), giovani (724)
Condividere questo articolo!