Ticino e Grigionitaliano

Sotto una buona stella, da Giotto a Banksy passando per Arogno

Le comete, le notti stellate, il presepe: Chiara Gatti racconta come sono state raffigurate le stelle nei secoli, per sentirle più vicine.

Non potrebbe esserci giorno migliore dell’anno, il 6 gennaio, per parlare di stelle, della Stella! Tutti abbiamo levato, almeno una volta, gli occhi al cielo, chiedendo alle stelle di indicarci il cammino: lo facciamo dalla notte dei tempi. Anche i re Magi seguirono una «buona stella» quando giunsero dall’Oriente a venerare Gesù. E la stella cometa è uno dei simboli dell’attesa del Natale fino all’Epifania. Da Giotto in poi molti artisti furono suggestionati da stelle e comete «lucenti come il sole», da Dürer a Turner (l’artista preferito dalla Gatti), da Van Gogh, con la sua celebre Notte stellata, fino ad arrivare più vicino a noi, con la guerra e il foro di una granata su un muro della Palestina di oggi reinterpretato da Banksy: una stella ferita che scuote le coscienze.

Chiara Gatti, con testi, commenti, tavole d’arte a colori ripercorre, per Interlinea, questa storia nel libro «Sotto una buona stella, stelle e comete nell’arte». Gatti è storica e critica dell’arte e scrive per le pagine di «Repubblica», compresi «il Venerdì» e «Robinson» ed è direttrice del Museo MAN di Nuoro. L’autrice e il libro saranno protagonisti a Strada Regina, questa sera alle 18:35 su RSI LA1.

Il piccolo testo propone un percorso cronologico, si comincia dall’antico Egitto, dove la conoscenza della sfera celeste galoppava e tra le divinità più venerate c’era Nut, dea della notte. Ma la vera svolta nella sua rappresentazione sopra i tetti di Betlemme si ha all’inizio del ‘300, a Padova, con Giotto che, sempre attento al dato reale, dopo aver assistito al passaggio della cometa di Halley sostituisce «l’ingenuità grafica del primo astro» con una stella «dai lunghi capelli», la sua coda rossa e dorata. Sarà William Turner, il pittore delle bufere e della potenza sublime della natura, nell’Ottocento a dipingerla come un punto luminoso con una lunghissima coda spumeggiante in caduta libera su una pianura sconfinata. Più raro trovare omaggi tra gli impressionisti, eccezion fatta per la leggendaria «notte stellata» di Van Gogh «che trascina gli astri seminando code nell’azzurro».

Ma è con Banksy e la sua granata a forma di stella che brilla sopra la Natività realizzata a Betlemme nel 2019 che si chiude questo suggestivo excursus a caccia di stelle. Ma il viaggio tra storia, fede e romanticismo non finisce qui: Strada Regina è stata ad Arogno, nella Chiesa di Santo Stefano. Qui in compagnia di una guida esperta, don Claudio Premoli, presidente della commissione diocesana dell’arte sacra, abbiamo scoperto un piccolo gioiello in terra Ticinese: la cappella dei Magi, o della Stella. Questo affresco realizzato con tempera su parete raffigura i Magi come scienziati (o meglio come attori con vestiti di scena) intenti a scrutare il cielo con un cannocchiale simbolo del secolo dei lumi e delle scoperte scientifiche. Il resto della storia non vi resta che scoprirlo guardando la puntata. Allora, stasera, a Strada Regina, guardiamo in alto.

| © catt.ch
6 Gennaio 2024 | 06:58
Tempo di lettura: ca. 2 min.
rsi (166), stradaregina (90)
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