Papa e Vaticano

«Solidarietà ed accoglienza per liberarci dal degrado del mondo»

Al Regina Coeli Francesco prega per «le comunità cristiane che sono chiamate a una più difficile e coraggiosa testimonianza» ed esorta i fedeli riuniti a piazza San Pietro ad «affermare il valore della vita» e «non restare vittime del pessimismo». Alla preghiera mariana recitata nel lunedì dell’Angelo, il Papa ricorda che «saremo uomini e donne di risurrezione se, in mezzo alle vicende che travagliano il mondo – ce ne sono tante – alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà e di accoglienza». Jorge Mario Bergoglio lancia perciò un appello ad «alimentare il desiderio universale della pace e l’aspirazione ad un ambiente libero dal degrado». Si tratta, spiega il Pontefice, di «segni comuni e umani, ma che, sostenuti e animati dalla fede nel Signore Risorto, possono acquistare un’efficacia ben superiore alle nostre capacità».

Il Papa evidenzia come «in questo lunedì di festa, detto «Lunedì dell’Angelo», la liturgia fa risuonare l’annuncio della Risurrezione proclamato ieri: «Cristo è risorto, alleluia»». Infatti, «nell’odierno brano evangelico possiamo cogliere l’eco delle parole che il Messaggero celeste rivolse alle donne accorse al sepolcro: «Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti». Francesco invita a sentire come «diretto anche a noi l’invito a fare presto e ad andare ad annunciare agli uomini e alle donne del nostro tempo questo messaggio di speranza». E ciò perché, puntualizza il Papa, «da quando, all’aurora del terzo giorno, Gesù crocifisso è risuscitato, l’ultima parola non è più della morte, ma della vita». Quindi, «in forza di questo evento che costituisce la vera e propria novità della storia e del cosmo, siamo chiamati ad essere uomini e donne nuovi secondo lo Spirito, affermando il valore della vita».

Uomini e donne capaci di solidarietà e di accoglienza quali risposte alle vicende che travagliano il mondo e alla mondanità che allontana da Dio. Secondo il Pontefice, «questo è già incominciare a risorgere: Cristo è vivo e operante nella storia per mezzo del suo Santo Spirito, riscatta le nostre miserie, raggiunge ogni cuore umano e ridona speranza a chiunque è oppresso e sofferente». Francesco invoca infine la Vergine Maria, «testimone silenziosa della morte e della risurrezione del suo figlio Gesù», affinché «ci aiuti ad essere segni limpidi di Cristo risorto tra le vicende del mondo, perché quanti sono nella tribolazione e nelle difficoltà non rimangano vittime del pessimismo, ma trovino in noi tanti fratelli e sorelle che offrono loro sostegno e consolazione». Dunque «la nostra Madre ci aiuti a credere fortemente nella risurrezione di Gesù, mirabile mistero di salvezza, e nella sua capacità di trasformare i cuori e la vita» e «interceda in modo particolare per le comunità cristiane che sono chiamate a una più difficile e coraggiosa testimonianza».

Dopo la preghiera mariana, «nel clima pasquale che caratterizza l’odierna giornata», Bergoglio ha salutato i diversi pellegrini, famiglie, gruppi e associazioni che affollavano piazza San Pietro. «A ciascuno di voi auguro di trascorrere nella serenità questi giorni dell’Ottava di Pasqua, in cui si prolunga la gioia della Risurrezione di Cristo: cogliete ogni buona occasione per essere testimoni della pace del Signore risorto», ha detto. Per poi concludere: «Buona e Santa Pasqua a tutti! Per favore, non dimenticate di pregare per me e arrivederci».

(Giacomo Galeazzi / Vatican Insider)

 

18 Aprile 2017 | 07:30
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PapaFrancesco (1459), pasqua (81)
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