Sinodo per l’Amazzonia: stasera a Roma «Tierra sin males», celebrazione di perdono e riconciliazione con la terra e le vittime dei popoli indigeni

Portare un messaggio di speranza e riconciliazione con l’Amazzonia, attraverso la fraternità e la spiritualità delle sue genti. Camminare insieme verso una «terra senza mali», rispettando lo stile del «buen vivir» che abbraccia un uso responsabile di tutti i beni del creato. È quanto avverrà stasera alle 19.30, nella chiesa di Santa Maria in Traspontina che, a pochi passi da San Pietro, per tutto il periodo del Sinodo è divenuta simbolicamente la «Tenda dell’Amazzonia». Nel giorno della «scoperta dell’America», si terrà una celebrazione speciale, chiamata «Tierra sin males», che vuole essere un gesto di perdono e di riconciliazione con la terra e con tutte le vittime dei popoli indigeni.

«Un momento da non perdere», dichiara la missionaria dell’Equipe itinerante sr. Maria Eugênia Lloris Aguado, «un’opportunità per riconciliarci con la storia».

«Ovviamente il nostro cammino presenta sempre dei momenti di luce e dei momenti di buio e noi vogliamo chiedere perdono per questi momenti bui, a nome di quanti nel corso dei secoli non hanno adeguatamente rispettato la natura e si sono approfittati sia dei popoli originari, sia della foresta».

«Parliamo di ›Terra senza mali’ – spiega il missionario comboniano fratel Antonio Soffientini – perché è un modo per tornare alla creazione, alle origini».

Quattro momenti scandiranno la celebrazione: il primo di accoglienza, spiega, «in cui riconosceremo l’Amazzonia e i volti degli indigeni»; poi «un momento di ascolto del grido che ancora oggi viene dall’Amazzonia, e alla luce della Parola, una richiesta di perdono e infine di riconciliazione» con una processione fino a Piazza San Pietro, «all’insegna di questo nuovo cammino che chiediamo in primis alla Chiesa e poi a tutta l’umanità».

Agenzie

12 Ottobre 2019 | 14:49
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