Antichi volumi conservati nella Biblioteca Diocesana (foto di archivio).
Ticino e Grigionitaliano

«Riscoprire i fondi della biblioteca è un viaggio in terre inesplorate»

La Biblioteca della Diocesi di Lugano ha intrapreso da poco più di un anno un processo di riqualificazione di quello che rimane un tesoro «nascosto », in parte ancora tutto da scoprire, che attualmente ha sede presso il Collegio Pio XII in via Lucino 79 a Breganzona.

Proprio per cercare di riportare alla luce i preziosi volumi storici (sono ben 40mila), alla fine del 2020, la Curia luganese aveva deciso di istituire un comitato scientifico. Pochi mesi fa, inoltre, è stato avviato il sito: un’altra tappa significativa che apre le porte della biblioteca a chiunque abbia voglia e necessità di cercare libri, titoli e testi appartenenti a importanti fondi librari. Collegandosi al sito della biblioteca diocesana si ha modo di scoprire la storia di questo «luogo», del progetto di recupero attualmente in atto, ma anche di collegarsi e consultare il catalogo. Della biblioteca e dei futuri progetti parliamo con Luca Montagner, bibliotecario diocesano ad interim e coordinatore del comitato scientifico.

Luca Montagner, quali sono gli eventi, i fatti, gli aspetti della biblioteca diocesana che maggiormente le stanno dando soddisfazione?

Uno degli aspetti più stupefacenti è stato, e continua a essere, il ritrovamento dei numerosi tesori conservati in biblioteca, che per svariati anni sono rimasti in attesa di essere nuovamente valorizzati. Intraprendere il riordino di un importante fondo librario, come lo è quello della diocesana, è come cominciare un viaggio in terre inesplorate: sai da dove parti e quale strada vorresti percorrere. Tutto il resto, è una positiva scoperta.

Quali sono i cantieri aperti più importanti? Quali le sfide future?

Tra i cantieri aperti, il principale a oggi è sicuramente il riordino del patrimonio librario e la sua catalogazione. Ciò permetterà di passare da un deposito di volumi a una vera e propria biblioteca, accessibile a tutti.

Questo lavoro, allo stesso tempo, è una sfida non da poco: i libri sono molteplici e noi siamo un piccolo gruppo formato da due addetti e un Comitato scientifico con compiti di pianificazione. Allo stesso tempo, però, siamo un team motivato ed appassionato. Caratteristiche fondamentali per questo tipo di attività. Nelle scorse settimane, inoltre, la Biblioteca diocesana di Lugano ha accolto un nuovo collaboratore: si tratta di Piero Pagliarani. Giovane germanista di Vacallo, Piero ha concluso i suoi studi presso l’Università statale di Milano e ora sta conseguendo il DAS BSI promosso dalla SUPSI. Dopo alcune prime esperienze lavorative in biblioteche del Cantone, dal 1° gennaio affianca Timoteo Morresi in qualità di Addetto di biblioteca nel lavoro di riordino del ricco patrimonio librario diocesano.

Nel futuro prossimo, sono in programma eventi o pubblicazioni?

A giugno dell’anno scorso, con l’evento inaugurale della biblioteca, ci siamo fatti una promessa: quella di organizzare con regolarità, se possibile, momenti culturali per far conoscere il nostro patrimonio. Per il 2022 il desiderio è di poter organizzare due eventi, uno primaverile e uno autunnale. Sui progetti posso ancora dire poco, perché sono in fase di valutazione. Basti qui sapere che per il secondo appuntamento siamo stati invitati a collaborare con altre importanti istituzioni culturali ticinesi.

Antichi volumi conservati nella Biblioteca Diocesana (foto di archivio). | © Diocesi Lugano
14 Febbraio 2022 | 06:24
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