Il giudice Rosario Livatino.
Internazionale

Presto beato il giudice Rosario Livatino

Ricevendo in udienza il 21 dicembre il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Papa Francesco ha autorizzato il Dicastero a promulgare i decreti relativi a un nuovo prossimo beato e a 7 nuovi Venerabili Servi di Dio con il riconoscimento delle loro virtù eroiche.

«Picciotti, che cosa vi ho fatto?»

«Un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro e per l’attualità delle sue riflessioni». Così Papa Francesco appena un anno fa, parlava del giudice Rosario Livatino – nato il 3 ottobre 1952 a Canicattì e ucciso dalla mafia in odio alla fede, il 21 settembre del 1990. Oggi è lo stesso Pontefice che, col riconoscimento del martirio, incammina questo giovane magistrato siciliano, all’onore degli altari come prossimo nuovo Beato. Una vita dedicata agli studi di giurisprudenza e alla conoscenza profonda del fenomeno mafioso con la grande capacità di trovare nessi e ricreare trame, tanto da firmare sentenze importanti che lo avrebbero portato nel mirino di Cosa Nostra. Impegno e fede, in un uomo sempre attento alla persona e alla dimensione della redenzione oltre che a quella del reato, quindi capace di condannare ma anche di capire, dando, come lui stesso scriveva, «alla legge un’anima».

Nel Decreto firmato dal Papa anche le figure di 7 Servi di Dio che divengono Venerabili col riconoscimento delle loro virtù eroiche: provengono da Spagna, Italia e Polonia. 

Vatican News/red

Il giudice Rosario Livatino.
23 Dicembre 2020 | 11:42
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