Papa Francesco
Ticino e Grigionitaliano

Per vivere un «tempo di grazia» in attesa dell’apertura della Porta Santa

di Fr. Roberto Fusco*

Solitamente, quando dobbiamo iniziare un progetto, un lavoro, o abbiamo necessità di intraprendere qualcosa che ci prenderà un po’ del nostro tempo, la prima cosa che facciamo è darci da fare per organizzare, per mettere insieme persone e risorse, e cercare di capire come raggiungere l’obbiettivo che ci siamo proposti nel modo migliore possibile, e magari in un tempo sufficientemente breve.
A nessuno viene in mente, di solito, di fare qualcosa che, apparentemente risulta paradossale: non agire subito, ma anzitutto mettersi a pregare. La questione è che non avendo, spesso, mai sperimentato la potenza della preghiera, difficilmente comprendiamo che per prepararsi ad un evento o una scelta importante nella nostra vita, non solo sarebbe consigliabile pregare, ma sarebbe da considerare addirittura indispensabile.

Proprio in questa prospettiva, assume un significato del tutto particolare il fatto che Papa Francesco, nell’Angelus del 21 gennaio scorso, ha dato ufficialmente inizio all’anno della preghiera, in preparazione al grande Giubileo del 2025. Una decisione che, evidentemente, ci richiama all’importanza di fare la cosa più essenziale, quando si inizia un progetto così grande ed importante come quello di un evento che avrà un impatto globale su tutta la Chiesa.
Questo evento verrà preparato con l’organizzazione e con il lavoro di molte persone: ma il Giubileo sarà anzitutto un evento di grazia e di riconciliazione, per il quale è necessaria anzitutto una preparazione remota nella preghiera comune e corale di tutta la Chiesa. Il Pontefice, nell’Angelus, ha parlato esplicitamente di un assoluto bisogno della preghiera, sia a livello personale che comunitario: segno evidente che nel momento storico in cui stiamo vivendo la preghiera, cioè l’invocazione e la lode al Signore, è qualcosa di cui proprio non si può fare a meno. Francesco, nel testo della conferenza stampa del 23 gennaio 2024, ha anche specificato quali devono essere le caratteristiche di questa preghiera, in preparazione al Giubileo: essa deve anzitutto essere un modo per riscoprire il suo valore essenziale, cioè stare davanti al Signore, come i grandi oranti della Bibbia i quali, in questo rapporto di fiducia e di amicizia con Dio, hanno imparato a stare davanti a Lui e ad accogliere ogni parola uscita dalla sua bocca. Inoltre, essa deve essere caratterizzata dal uno spiccato senso di ringraziamento al Signore.

Siamo abituati a pregare soprattutto per chiedere qualcosa, per ottenere aiuto, protezione, guarigione e grazie da Dio; questa è già una bella espressione di fede. Però, non siamo abituati altrettanto frequentemente a ringraziare il Signore per quello che già abbiamo e che proviene dalle sue mani provvide. In tal senso, questo tempo nel quale il Papa chiede alla Chiesa di dedicarsi ad una «sinfonia» di preghiera, può essere il momento opportuno per rendere la nostra un’autentica preghiera eucaristica, cioè una preghiera di ringraziamento. Del resto, se iniziassimo a rendere grazie a Dio per tutti i doni ed i benefici che ci ha concesso finora e che continua a donarci, difficilmente avremmo ancora tempo, nella nostra vita, per chiedere altro.

In questo anno dedicato alla preghiera non manca poi il riferimento alla realizzazione fattiva di ogni atto di culto: l’attenzione agli altri. La preghiera infatti si concretizza sempre nella solidarietà e nell’attenzione a chi ci vive accanto, soprattutto verso coloro che il pane, quello che noi chiediamo nella preghiera del Signore, fanno fatica persino a procurarselo. E non si tratta solo di cibo materiale, quello che siamo chiamati a condividere: si tratta del pane del rispetto, della compassione e dell’amore proprio verso coloro che – in cambio – non possono darci nulla. Sarà il modo migliore per vivere quest’anno dedicato alla preghiera, in preparazione a quel grande rinnovamento interiore, come singoli e come Chiesa universale, che sarà il Giubileo del prossimo anno.

*Docente di Teologia Spirituale – Eremo di Santa Caterina del Sasso

Papa Francesco | © Vatican Media
28 Gennaio 2024 | 10:18
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