Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta
Ticino e Grigionitaliano

Pellai a Lugano il 21 novembre. «Un’affettività e una sessualità sana nascono dall’amore vissuto come progetto»

di Laura Quadri

«Educazione emotiva, affettiva e sessuale nell’età dello tsunami. La relazione adulto pre-adolescente»: questo il tema della conferenza che Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, terrà su invito della parrocchia di Lugano e dell’Associazione «Amici dell’Oratorio di Lugano» il prossimo 21 novembre presso il Centro «Cittadella», adiacente la chiesa del Sacro Cuore. «È un evento – ci spiega – per genitori, educatori e insegnanti, per riflettere su alcune sfide educative che concernono i nostri figli. Si tratta di sfide che sono sempre esistite: riuscire ad accompagnare il passaggio dall’infanzia, alla pre-adolescenza e alla prima adolescenza, con un pensiero adulto. L’età tra i 10 e i 14 anni è infatti per i nostri figli la più delicata in assoluto». Il genitore, secondo Pellai, in questo particolare frangente della vita dei giovani, «deve saper offrire nel contesto della relazione educativa quei momenti di dialogo e quella vicinanza, proattiva, protettiva e regolativa al contempo, che permette al giovane di non sentirsi sopraffatto».

L’influsso di internet

Oggi questi compiti «sono particolarmente complessi e impegnativi, a causa dell’importanza assunta dal mondo virtuale». Internet, infatti, «gioca un ruolo importantissimo, dalla modalità che esso offre di prefigurare mentalmente il corpo al senso di appartenenza che esso favorisce a una community invece che a una comunità reale». A questo riguardo, «constatiamo che spesso manca un progetto educativo attorno al tema dell’esplorazione della sessualità; un vuoto che viene riempito dal ragazzo con suggestioni, esperienze, immagini che sono proposte dalla rete senza tenere minimamente conto dei suoi bisogni di crescita». Le conseguenze possono essere molto dannose, fino a «ritenere la sessualità come qualcosa che «si fa» e non invece come dimensione profonda dell’essere umano. Anche nei social il corpo è spesso caricato di implicazioni sessuali, mostrato, iper condiviso. Aspetti che rendono malsano l’ingresso nella vera sessualità». Al giovane per contro dovrebbe essere insegnato «come si sogna e si progetta il proprio desiderio amoroso in relazione con un’altra persona. E come vivere la spinta all’innamoramento, invece di fare della sessualità un’esperienza temporanea. Bisogna recuperare il valore del romanticismo e della coppia stabile. Costruire cioè attorno alla sessualità un progetto che non è mosso dalla neurobiochimica dell’accoppiamento, bensì capace di generare un noi, un reciproco appartenersi della coppia, che è risorsa straordinaria per entrambi. Questo ci aiuta a vedere la sessualità come un dispositivo molto più evoluto: la possibilità di entrare nell’esperienza dell’Amore con A maiuscola, secondo quella capacità che contraddistingue l’uomo rispetto all’animale di dare un senso e una direzione al proprio esistere, senso che nell’amore trova la sua quinta essenza. Se ci uniamo nel costruire questo villaggio reale, in cui crescere un bambino ancorato al principio di realtà, lo sottrarremo da quel villaggio virtuale che invece, come un campo magnetico, ne divora la crescita».

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta
20 Novembre 2023 | 11:01
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